Splende il sole sul C.O.C., brutto acronimo per definire il Centro Operativo Comunale che ha evitato che l’alluvione del 2015 su Olbia si trasformasse nella tragedia del 2013. La macchina della prevenzione in sostanza ha funzionato alla perfezione, partita due giorni prima con gli agenti della polizia locale che battevano in lungo e largo la città per invitare i cittadini a stare a casa, ha prodotto il risultato che non è stata registrata alcuna grave criticità per le persone. Certo i fiumi hanno straripato inondando la città, ma questo sarà un problema che si spera risolverà il “Piano Mancini”, un gigantesco progetto idrogeologico che prevede, tra le altre cose, la realizzazione delle vasche di contenimento per i torrenti Siligheddu e San Nicola in modo da smorzare gli effetti delle devastanti piene stagionali.
Tutto ciò è stato detto e ridetto durante la conferenza stampa organizzata presso la sala del Comando dei Vigili Urbani di Olbia alla quale erano presenti nell’ordine: il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, il Capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio e gli assessori regionali ai Lavori Pubblici e alla difesa dell’Ambiente Paolo Maninchedda e Donatella Spano.
Toni trionfalistici da parte dei presenti che hanno lodato la macchina messa in moto dalla Protezione Civile, che ha visto il suo nucleo decentrato creato in tempi recenti per la tutela del territorio gallurese, dare il massimo in termini di prevenzione e di efficienza nei soccorsi. “E’ stato importante creare la cabina di regia che ha coinvolto tutti i sindaci e ha permesso di monitorare costantemente la situazione”, ha sottolineato il Presidente Pigliaru. Naturalmente non sono mancati i riferimenti “ad un passato scellerato dove si è costruito senza regole, non solo in Sardegna, ma in tutta Italia. Dobbiamo cambiare, noi siamo pronti, ma chiediamo allo Stato risorse adeguate e soprattutto il mutamento delle regole relative alle procedure degli appalti”, lente e farraginose.
Un assist per il Ministro Galletti che ha subito chiarito che per Olbia sono a disposizione 81 milioni di euro di cui 16 subito spendibili da attingere dal fondo di oltre un miliardo di euro per le città metropolitane in cui Olbia rientra per le frequenti alluvioni che la fanno salire più in alto nella “classifica”. “Risorse certe”, ha aggiunto l’assessore Maninchedda.
A chiudere il quadro delineato in conferenza stampa il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio che paragonando questa alluvione a quella del 2013 dove morirono 9 persone soltanto nella città di Olbia, ha spiegato che vi è stato “un grande miglioramento, con un territorio che si è mobilitato bene, con tutti sindaci che hanno creato un legame con i cittadini” e soprattutto i cittadini, i veri protagonisti perché con la loro condotta prudente “hanno contribuito ad evitare la tragedia del 2013”. “E se qualcuno ha detto che l’allerta del 27 settembre è stata eccessiva, la fortuna invece è stata che il temporale ha scaricato in mare – ha precisato Curcio – altrimenti le conseguenze non sarebbero state queste. E’ il terzo allerta rosso in un anno in Sardegna, il nono dal 2010”.
A guastare il coro ottimistico emanato a profusione dai presenti a domanda di Olbianova al capo della Protezione Civile: “Il prefetto Gabrielli nel 2013 disse che l’evento meteorologico era imprevedibile, ora invece voi avete previsto al millesimo ogni precipitazione, ogni esondazione di fiume. Era impreparata la Protezione Civile?”. Preso in contropiede Curcio liquida la risposta con un “Non sono d’accordo, a volte i modelli meteorologici che usiamo per le previsioni convergono, a volte no”, e subito il riceve supporto degli altri mentre il Ministro, nel solco della scuola renziana che prevede poche chiacchiere con i giornalisti, dopo le dichiarazioni sui fondi da spendere per il dissesto idrogeologico di Olbia, svicola dalla conferenza stampa con un: “ho l’aereo che sta per partire”.
Cosa vera in effetti visto che viaggia con un volo di linea di una compagnia low cost piuttosto che utilizzare l’aereo di Stato (stavolta differenziandosi parecchio dal premier). Poi è una sequela di dichiarazioni intenti di Giovannelli e Pigliaru su cosa dovrà essere fatto per recuperare la città di Olbia e su cosa bisognerebbe fare per cambiare le leggi sugli appalti. Anche l’assessore Spano ha detto la sua. In fondo all’articolo il video con la domanda di Olbianova a Fabrizio Curcio.