
Si è chiuso il sipario sul Festival di Tavolara che quest’anno ha spento ventotto candeline e lo ha fatto, come sempre, in grande stile: la rassegna cinematografica, tenutasi dal 17 al 22 luglio tra l’isola di Tavolara, Porto San Paolo e San Teodoro, ha potuto contare su una grande risposta di pubblico. Oltre ventimila hanno partecipato a proiezioni, incontri e attività collaterali. Edizione record? No, una piacevole conferma. Come tutti gli anni, ormai, è la prassi, per quello che è forse il più importante evento estivo da queste parti.
Dal 1992 se n’è fatta di strada. Tutto era partito da Marco Navone e suo fratello Augusto, e oggi si gode la sua creatura, “Si tratta di una proposta culturale particolare, soggetta a ogni tipo di condizione meteorologica – spiega Marco -. Quest’anno siamo stati fortunati e non c’è stato bisogno di modificare o spostare gli appuntamenti. La Detassis non dimentichiamoci che è direttore del David di Donatello, e Tavolara rappresenta ormai un grande evento”.

Paola Cortellesi e Riccardo Milani – con l’attrice forse vera protagonista della kermesse – Miriam Leone, i Manetti Bros. campioni di premi, Peter Marcias, Alessandro Rak, Gianfranco e Massimiliano Gallo, Nuzzo e Di Biase, Carolina Crescentini, Barbora Bobulova e Jasmine Trinca. E la solita mattatrice, Geppi Cucciari; sette film e tre corti proiettati, altrettante mostre fotografiche ad Olbia, San Teodoro e soprattutto Porto San Paolo, dove la piazzetta Gramsci è diventata salotto degli incontri con attori, registi e produttori. In mezzo anche la musica, con l’omaggio alla canzone napoletana dei fratelli Gallo e l’esibizione di Motta. Insomma, ci sarebbe da prendere fiato un paio di volte per riuscire ad elencare tutto ciò che è stato il festival quest’anno.

“Il festival ha un grande merito, ed è quello di riuscire a rimanere un’iniziativa popolare senza cercare di diventare qualcosa che non è o con ambizioni glamour”, a parlare è Claudia Panzica, una delle organizzatrici della rassegna, assieme a Viviana Gandini, Emanuele Degortes e Cristina Pinna, capitanati da Piera Detassis, “Parlo proprio di questa atmosfera da cinema in ciabatte, che rende il tutto informale e che è il nostro punto forte”.
Mettere su una rassegna del genere dev’essere difficile, “Penso all’abbondanza di eventi nella zona, anni fa in questo periodo eravamo l’unica attrazione, oggi tra sagre, festival, concerti è più difficile, eppure è bello contare su un pubblico di affezionati, che aspettano il festival e lo scelgono tra gli altri eventi”.

Tra le iniziative, spicca la scuola di cinema con Albert Vezzoni e che ha portato Jasmine Trinca a contatto con le scuole di Porto San Paolo: “Si parla di ragazzini dagli 8 ai 16 anni, mercoledì c’è stato un bell’incontro, lei si è messa a loro disposizione e li ha ascoltati tutti. Non parliamo di una scuola che insegna in maniera tecnica ma un’attività estiva, dove ogni anno lavora su un tema. Le domande, se si pensa che i partecipanti fossero così piccoli, sono state davvero interessanti e intelligenti. Spero sia una cosa che verrà riproposta. Il giorno dopo i ragazzi e le ragazze sono venuti alla serata di giovedì a Porto San Paolo, che tra l’altro è quella che più ci ha impressionati per la gente accorsa”.
Prima che un’organizzatrice, Claudia è un’innamorata del festival e in generale del cinema (“Ecco, forse qualcuno parlava un po’ troppo durante le proiezioni, i film vanno guardati in silenzio!”). Ha iniziato nel 2006 ad occuparsi del Tavolara, “L’anno in cui mi sono diplomata”, e, archiviata un’edizione, si pensa al futuro: “Mi auguro che ci siano sempre persone con l’entusiasmo ad occuparsi di questo evento, è un’esperienza di vita. La speranza è trovare sempre maggiore collaborazione con le realtà locali, che da una parte già c’è, ma dall’altra si potrebbe fare molto di più”. (foto di Alberto Novelli)
