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Concluso il Festival di Tavolara: il solito successo per un evento sempre più di alto livello

24 Luglio 2018 ore 10:22 di Paolo Ardovino   



Si è chiuso il sipario sul Festival di Tavolara che quest’anno ha spento ventotto candeline e lo ha fatto, come sempre, in grande stile: la rassegna cinematografica, tenutasi dal 17 al 22 luglio tra l’isola di Tavolara, Porto San Paolo e San Teodoro, ha potuto contare su una grande risposta di pubblico. Oltre ventimila hanno partecipato a proiezioni, incontri e attività collaterali. Edizione record? No, una piacevole conferma. Come tutti gli anni, ormai, è la prassi, per quello che è forse il più importante evento estivo da queste parti.

Dal 1992 se n’è fatta di strada. Tutto era partito da Marco Navone e suo fratello Augusto, e oggi si gode la sua creatura, “Si tratta di una proposta culturale particolare, soggetta a ogni tipo di condizione meteorologica – spiega Marco -. Quest’anno siamo stati fortunati e non c’è stato bisogno di modificare o spostare gli appuntamenti. La Detassis non dimentichiamoci che è direttore del David di Donatello, e Tavolara rappresenta ormai un grande evento”.

A presentare tutte le serate c’erano loro: Piera Detassis e, di spalle, Geppi Cucciari.

Paola Cortellesi e Riccardo Milani – con l’attrice forse vera protagonista della kermesse – Miriam Leone, i Manetti Bros. campioni di premi, Peter Marcias, Alessandro Rak, Gianfranco e Massimiliano Gallo, Nuzzo e Di Biase, Carolina Crescentini, Barbora Bobulova e Jasmine Trinca. E la solita mattatrice, Geppi Cucciari; sette film e tre corti proiettati, altrettante mostre fotografiche ad Olbia, San Teodoro e soprattutto Porto San Paolo, dove la piazzetta Gramsci è diventata salotto degli incontri con attori, registi e produttori. In mezzo anche la musica, con l’omaggio alla canzone napoletana dei fratelli Gallo e l’esibizione di Motta. Insomma, ci sarebbe da prendere fiato un paio di volte per riuscire ad elencare tutto ciò che è stato il festival quest’anno.

Tra i tanti ospiti i Manetti Bros, pluripremiati con il musical “Ammore e Malavita”

“Il festival ha un grande merito, ed è quello di riuscire a rimanere un’iniziativa popolare senza cercare di diventare qualcosa che non è o con ambizioni glamour”, a parlare è Claudia Panzica, una delle organizzatrici della rassegna, assieme a Viviana Gandini, Emanuele Degortes e Cristina Pinna, capitanati da Piera Detassis, “Parlo proprio di questa atmosfera da cinema in ciabatte, che rende il tutto informale e che è il nostro punto forte”.

Mettere su una rassegna del genere dev’essere difficile, “Penso all’abbondanza di eventi nella zona, anni fa in questo periodo eravamo l’unica attrazione, oggi tra sagre, festival, concerti è più difficile, eppure è bello contare su un pubblico di affezionati, che aspettano il festival e lo scelgono tra gli altri eventi”.

Il numeroso pubblico della serata di Porto San Paolo per la visione di “Come un gatto in tangenziale”

Tra le iniziative, spicca la scuola di cinema con Albert Vezzoni e che ha portato Jasmine Trinca a contatto con le scuole di Porto San Paolo: “Si parla di ragazzini dagli 8 ai 16 anni, mercoledì c’è stato un bell’incontro, lei si è messa a loro disposizione e li ha ascoltati tutti. Non parliamo di una scuola che insegna in maniera tecnica ma un’attività estiva, dove ogni anno lavora su un tema. Le domande, se si pensa che i partecipanti fossero così piccoli, sono state davvero interessanti e intelligenti. Spero sia una cosa che verrà riproposta. Il giorno dopo i ragazzi e le ragazze sono venuti alla serata di giovedì a Porto San Paolo, che tra l’altro è quella che più ci ha impressionati per la gente accorsa”.

Prima che un’organizzatrice, Claudia è un’innamorata del festival e in generale del cinema (“Ecco, forse qualcuno parlava un po’ troppo durante le proiezioni, i film vanno guardati in silenzio!”). Ha iniziato nel 2006 ad occuparsi del Tavolara, “L’anno in cui mi sono diplomata”, e, archiviata un’edizione, si pensa al futuro: “Mi auguro che ci siano sempre persone con l’entusiasmo ad occuparsi di questo evento, è un’esperienza di vita. La speranza è trovare sempre maggiore collaborazione con le realtà locali, che da una parte già c’è, ma dall’altra si potrebbe fare molto di più”. (foto di Alberto Novelli)

Marco Navone (primo a sinistra), Claudia Panzica (seduta sul tettuccio) e il resto dello staff

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