
Hanno appeso uno striscione con la scritta “vergogna” per protestare ancora una volta contro l’immobilismo e la lentezza dell’avvio dei lavori rispetto alle promesse fatte dall’Anas. E’ il popolo delle complanari della strada Olbia-Sassari rappresentato da un comitato costituito appositamente per rivendicare il diritto alla mobilità.
Fino ad ora, malgrado le promesse, non c’è traccia di cantiere. “Non sono state asfaltate le strade di raccordo fra la strada principale e quelle di penetrazione agraria, le famigerate complanari e non è stato ricostruito il ponte sul fiume Enas, danneggiato 4 anni fa dal ciclone Cleopatra.
Il Comitato Complanari – si legge in un comunicato – da circa un anno, segue l’iter burocratico degli appalti dei lavori sul rifacimento del ponte e l’asfalto delle complanari, con continui contatti con l’Anas e l’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Sardegna.
Il Comitato si rende conto però che i tempi della burocrazia differiscono di molto dai tempi del lavoro, della vita e della pazienza dei cittadini che rivendicano il diritto fondamentale di arrivare alle loro case e al posto di lavoro in totale sicurezza.Non per questo il “popolo delle complanari” abbasserà la guardia e rinuncerà al confronto, civile e non violento, per rivendicare i propri diritti.”
La protesta riguarda gli abitanti delle zone Corroncedda, Lattalai e Trambuccone. Circa 400 persone che gravitano nell’agro fortemente penalizzate in seguito all’apertura della strada a 4 corsie Olbia-Sassari.
“Se non sarà veritiera l’ultima promessa fatta dall’Anas – conclude la nota – e cioè l’inizio dei lavori entro metà febbraio in seguito all’appalto del 12 gennaio scorso, si darà vita ad un’altra manifestazione con blocco del traffico sulla 4 corsie e le prossime elezioni del 4 marzo non vedranno protagonisti gli abitanti della vasta zona che da Olbia arriva alle porte di Enas, perché sono decisi di consegnare in Comune le schede elettorali, in segno di protesta”.