
Era stato affidato ai servizi sociali per scontare una lunga condanna per reati legati al mondo della droga e contro il patrimonio ma quando gli agenti della Polizia di Stato hanno perquisito la sua abitazione hanno rinvenuto refurtiva proveniente da furti avvenuti a Olbia. E così, C.Y.G., 36 enni, olbiese, è stato tradotto in carcere a Bancali.
L’uomo, già noto alle forze di Polizia per i suoi trascorsi giudiziari, era stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
Al 36enne era stata concessa una misura alternativa alla detenzione, ma, secondo gli inquirenti, ne avrebbe approfittato rendendosi protagonista di una serie di violazioni
Per questo motivo, viste le continue segnalazioni a suo carico, l’Ufficio di Sorveglianza di Sassari gli aveva revocato il regime alternativo alla detenzione. Il giovane, infatti, era tenuto sotto controllo dalla Polizia di Stato e a riprova di quando sostenuto, il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza, guidato dal vice questore Fabio Scanu, lo ha localizzato presso l’abitazione dei suoi genitori.
La sua posizione si è ulteriormente aggravata quando nelle fasi dell’esecuzione dell’arresto, i poliziotti, nel corso della perquisizione della sua abitazione, hanno anche rinvenuto inequivocabili prove a suo carico circa alcuni furti avvenuti recentemente ad Olbia in danno di abitazioni private e anche esercizi commerciali.
Dopo le formalità di rito C.Y.G. è stato condotto presso il carcere di “Bancali” a Sassari dove, con tutta probabilità, dovrà rimanere sino al termine della sua condanna.