
Cinema e teatri potranno riaprire dal 15 giugno. Almeno secondo quanto dice il nuovo DPCM. Il decreto, infatti, prevede che Regioni e Province Autonome possano stabilire una diversa data “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori”. Le norme che regolano l’apertura al pubblico, però, non piacciono per nulla ai gestori riuniti nell’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema).
In buona sostanza le regole impongono che gli spettacoli all’aperto potranno contenere un massimo di 1000 spettatori, mentre le sale al chiuso accoglieranno fino a 200 persone. I posti a sedere dovranno essere preassegnati e distanziati, e “a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori”.
Inspiegabilmente, i bar dei cinema non potranno aprire e i gestori saranno obbligati alla sanificazione delle sale dopo ogni spettacolo.
In effetti l’articolo 8 dell’allegato 9 del DPCM vieta il consumo di cibo e bevande e la vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli mentre l’articolo 5 dice che “dovrà essere garantita la periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento, anche tra i diversi spettacoli svolti nella medesima giornata”.
“Mi auguro che Conte e il comitato di esperti si ravvedano rapidamente – dice Luciano Lombardo, titolare del Cinema Teatro Olbia -. Sono norme assurde e, in particolare, non capisco perché i bar all’esterno possano aprire e quelli dei cinema no. Il nostro disappunto è generale e sia chiaro che non riguarda soltanto le strutture dell’Isola ma tutti i gestori d’Italia.
Occorre anche aggiungere – dice Lombardo – che i distributori cinematografici non hanno nessuna intenzione di assegnare le pellicole se non c’è almeno la metà dei cinema aperti e, in tutta onestà, non sono sicuro che tutti riapriranno. Vedremo se Solinas regolerà in maniera diversa la ripartenza ma noi gestori esigiamo lo stesso trattamento di qualsiasi altro esercente o per noi non ci sarà nessuna riapertura”.