
“Carissimo Rossen Dimitrov, stamane si è svolta ad Olbia l’assemblea unitaria di tutti i lavoratori Airitaly indetta da CGIL, CISL, UGL, ANPAV, UIL e COBAS in merito alla nota vertenza sulla continuità territoriale. L’assemblea ha deliberato all’unanimità: l’accettazione della proposta formulata dalla Presidenza della Regione, divulgata tramite gli organi di stampa, è stata ritenuta dai lavoratori assolutamente valida nell’immediato e anche in prospettiva della futura continuità. I lavoratori chiedono inoltre che nel piano industriale di imminente predisposizione, la Sardegna abbia un ruolo di rilievo nel mercato del trasporto aereo nazionale ed internazionale. L’assemblea evidenzia inoltre la necessità di avere con Lei un incontro diretto e immediato”.
È il testo della nota inviata al capo di Air Italy dall’assemblea dei dipendenti che si è tenuta questa mattina nell’aula magna dell’aeroporto di Olbia. Un incontro durante il quale non sono mancati momenti di tensione tra i lavoratori ma che, nel suo complesso, si è svolta nei termini dello schietto confronto all’insegna del motto: “L’azienda è una sola. Non c’è differenza tra Olbia e Malpensa”. Un fattore non trascurabile visto che nella base gallurese ci sono 550 dipendenti mentre l’intera compagna ne conta poco meno di 1.500.
In apertura il rappresentante di UGL, Nicola Contini, ha confermato quanto anticipato da Olbianova nella tarda serata di ieri. Vale a dire il nuovo fronte di lotta tra Air Italy e Alitalia sta tutto nel tesoretto accumulato dalla (ex) compagnia di Bandiera di oltre 70 mila biglietti già venduti e incassati fino al 31 agosto 2019 che valgono a spanne circa 10 milioni di euro!
Il “gioco” di Alitalia è semplice. Concede ad Air Italy quasi tutto mantenendo una sola tratta giornaliera da Olbia per Milano e Roma, e viceversa, con l’evidente obiettivo di “scaricare” il più possibile del venduto sui propri voli e proteggendo, cioè lasciando ad Air Italy meno viaggiatori possibili, forse addirittura nessuno. Il fatto poi che dal 1° settembre lasci Olbia per concentrarsi su Cagliari e Alghero ha il sapore di un completo disinteresse per la rotta poiché, a quella data, conta di avere esaurito tutte le prenotazioni.
Un atto che, con estrema chiarezza il capo di Air Italy, Rossen Dimitrov, interpreterebbe come una specie di rapina nei confronti di chi lavora su Olbia da oltre 40 anni, perpetrato con la complicità di Regione e Governo e sul quale, già ieri a Milano ha detto di non transigere. A conti fatti, in effetti, considerando i dati dello scorso anno che attestano le due tratte per Roma e Milano capaci di far volare circa 125 mila persone, ad Air Italy rimarrebbero circa 50 mila biglietti fino al 31 agosto e, per giunta, senza agevolazioni economiche della Regione. Un autentico e inaccettabile fallimento nella stagione di punta che non potrebbe permettersi.
E’ questo, dunque, il nuovo elemento del contendere tra le due compagnie che, a quanto avrebbe detto lo stesso Dimitrov, si sarebbero incontrate ben sette volte da quando è cominciata la crisi. Altro dato sconfortante che evidenzia la durezza del braccio di ferro tra i due management. Ora si attende la risposta della compagnia di Olbia che sta valutando la proposta giusta in tarda mattinata dalla Regione. I lavoratori chiedono che a Dimitrov di accettarla sempre che su quei 70/75 mila biglietti si trovi una mediazione per sotterrare definitivamente dell’ascia di guerra. Di seguito le dichiarazioni del rappresentante dei COBAS, Agostino Putzu: