
Sembrano esserci pochi dubbi sul macabro rinvenimento di un cadavere con la testa strappata all’interno di una Fiat Punto nella zona industriale di Olbia. Dalle prime ricostruzioni da parte dei Carabinieri la pista del suicidio, per quando cruento e senza apparenti spiegazioni, sembra essere quella più accreditata.
L’uomo, circa 61 anni, originario di Calangianus, dipendente della Sarda Transport nella zona di industriale di Olbia, ha pianificato il suicidio questa mattina intorno alle 6:30. A quell’ora l’avrebbe incrociato un collega mentre usciva con l’auto dall’azienda di via Algeria.
Nell’abisso in cui la sua mente era affondata, l’uomo ha messo in atto una morte assurda e terribile. Ha preso una corda, l’ha avvolta intorno al collo e l’altro capo l’ha annodata ad una ruspa. Poi è salito in macchina e ha spinto l’acceleratore.
A scoprire la tragedia è stato il responsabile di un’azienda che condivide il piazzale con la Sarda Transport: “Ho visto le luci accese della macchina e mi sono avvicinato – ha raccontato ancora sconvolto -. E’ stato terribile. Per un attimo ho creduto di svenire davanti a quella scena”.
Su piazzale uno dei figli non si da pace. Lo accompagna un amico di famiglia. Entrambi vengono tenuti a distanza dal luogo della tragedia. Il giovane parla con qualcuno al telefono. E’ incredulo e non sa spiegare perchè il padre, che era separato dalla madre, abbia compiuto un gesto così spaventoso. Una pagina che segnerà la vita sua e dei quattro fratelli per sempre.
Sul posto, oltre ai Carabinieri coordinanti dal colonnello Alberto Cicognani, sono intervenuti il medico legale e i Ris di Cagliari.