
“Il sindaco Nizzi, contrariamente a quanto annunciato in campagna elettorale, sta per mettere le mani nelle tasche degli olbiesi”. E’ quanto sostiene la minoranza compatta del Consiglio comunale a due giorni dalla discussione in aula del bilancio preventivo. “I cittadini sappiano che lunedì la maggioranza intende approvare nuove imposte su IMU e Tasi che porteranno nelle casse comunali circa due milioni di euro”.
E per evitare “la razzia” 10 consiglieri di opposizione fanno quadrato e propongono due emendamenti allo scopo di evitare “un’evidente sperequazione che favorisce banche, assicurazioni, industriali e centri commerciali mentre grava su cittadini e piccoli esercenti”.
I due emendamenti (riportati di seguito) firmati da Rino Piccinnu, Maria Teresa Piccinnu, Davide Bacciu, Ivana Russu, Carlo Careddu, Patrizia Desole, Roberto Ferinaio, Vanni Sanna, Amedeo Bacciu e Massimo Satta, evidenziano “anomalie tali da giustificare la manifestazione pacifica dei cittadini durante il Consiglio comunale di lunedì prossimo alle 16:00”.
Durante la conferenza di questa mattina l’opposizione all’unisono ha accusato senza mezzi termini la maggioranza di voler fare legna sulla pelle della gente. “Non ci meravigliamo dell’ennesimo tradimento del sindaco Nizzi rispetto a quanto sbandierato in campagna elettorale. Fino ad oggi ha fatto sistematicamente il contrario di quanto prometteva”.
“Noi – hanno detto in coro i consiglieri del PD, di Cinquestelle e i Civici di opposizione – ci auguriamo che i cittadini i cittadini Olbia in questi due giorni che mancano alla discussione del bilancio, si facciano i conti e scopriranno che si troveranno un consistente aumento delle tasse mentre alcune categorie saranno decisamente favorite. Nizzi è un Robin Hood al contrario”.
Emendamento IMU:
Premesso
Che la delibera in esame è sostanzialmente uguale a quella dell’anno precedente e viene proposto di ridurre da 8,70 a 7,60 l’aliquota per gli immobili di categoria D.
Che il Signor Sindaco in campagna elettorale aveva promesso che “avrebbe ridotto l’IMU agli imprenditori”;
Che la delibera, così come formulata, riduce l’IMU ai fabbricati di categoria D, mentre grava su tutti gli altri immobili utilizzati dagli imprenditori e professionisti di cui alle categorie C/1 e A/10;
Che la tassa appare gravemente sperequativa fra gli imprenditori perché fa risparmiare 1,1 per mille i capannoni della zona industriale, ma anche le banche, le assicurazioni e i centri commerciali, mentre incide ben oltre l’11 per cento in più rispetto ai piccoli esercizi commerciali di tutta la città(negozi, botteghe artigianali, bar, ristoranti, depositi, ecc), sugli uffici dei professionisti, nonché sulle aree fabbricabili;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri Comunali, propongono il seguente emendamento:
“diminuzione dell’aliquota da 8,70 a 7,60 anche per gli immobili di categoria Immobili di categoria A 10, C 1, C3 e aree fabbricabili”, ovvero la medesima aliquota della categoria D
EMENDAMENTO TASI
Premesso
Che la Tasi (destinata alla copertura delle spese comunali “indivisibili”: manutenzione strade, illuminazione pubblica, Verde pubblico, polizia locale, ecc.) è entrata in vigore a livello nazionale a decorrere dal 1 gennaio 2014;
Che le precedente amministrazione, al fine di evitare un ulteriore e gravoso aumento della pressione fiscale, anche in considerazione degli eventi alluvionali, aveva stabilito la non applicazione della Tassa;
Che il gettito previsto dalla nuova tassa ammonta ad euro 2 milioni;
Che il Signor Sindaco in campagna elettorale aveva promesso che “mai e poi mai avrebbe appesantito gli imprenditori e i cittadini di nuove tasse ”;
Che i sottoscritti Consiglieri Comunali, sono fermamente contrari alla istituzione della Tasi;
Che la tassa istituenda, così come formulata, esenta dal pagamento le abitazioni principali e i fabbricati di categoria D, mentre grava su tutti gli altri immobili, comprese le categorie C/1 e A/10;
Che la tassa appare gravemente sperequativa fra gli imprenditori perché esenta i capannoni della zona industriale, ma anche le banche, le assicurazioni e i centri commerciali, mentre grava sui piccoli esercizi commerciali di tutta la citta (negozi, bar, ristoranti, depositi, ecc) e sugli uffici dei professionisti;
Che l’aliquota Tasi applicata, pari allo 0.9 per mille sulla rendita rivalutata, incide per oltre il 10% in più rispetto all’Imu. Per esempio se il titolare di un negozio, bar, ristorante, della città paga 2 mia euro di Imu, dovrà pagare anche 200 euro di Tasi;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri Comunali, propongono il seguente emendamento:
“nell’articolo 1 della proposta di delibera in oggetto, aggiungere alla categoria D, le categorie catastali C1 e A/10.