
Balotelli? E’ un deficiente. Dal latino deficio, nel senso stretto del significato, cioè lacunoso, mancante di tutto ciò che è indispensabile ad una persona normale, educata.
A Brescia Balotelli ci ricasca, manda platealmente “a fanculo” l’arbitro Giua della sezione di Olbia, che lo aveva giustamente ammonito per un intervento pericoloso su Pisacane del Cagliari. Cartellino giallo come da regolamento: gamba tesa e troppo alta e colpo alla testa dell’avversario.
E Balotelli come reagisce? Come un invasato, manda a quel paese l’arbitro nonostante i tentativi dei compagni di squadra di calmarlo. Calmarlo da che? Dalla sua ignoranza, dalla sua megalomania, dalla sua inguaribile voglia di stupire. L’arbitro Giua, bravo a mantenere i nervi saldi, estrae il cartellino rosso e manda Balotelli nello spogliatoio. Espulsione ineccepibile, condivisa da tutti i giornalisti sportivi italiani, che ora aspettano una punizione esemplare.
Un’ultima considerazione-consiglio per il mio amico Roberto Mancini, direttore tecnico della nazionale italiana: piuttosto che aspettare il rinsavimento di Balotelli, non sarà il caso di puntare su un giovane bravo in campo, disciplinato è corretto fuori? Un nome? Gaetano Castrovilli della Fiorentina.