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“Altro che sicurezza. Il Piano Technital è l’autocelebrazione del sindaco/ingegnere”

Dopo l’ok della maggioranza allo studio di fattibilità firmato dall’ing. Venturini, l’opposizione rivolge pesanti accuse a Nizzi. “Siamo di nuovo ai blocchi di partenza”.

14 Febbraio 2018 ore 17:20 di Mauro Orrù   

A sinistra: l'ing. Venturini e il sindaco Nizzi. A destra dall'alto Bacciu (Civico), Piccinnu (M5S) e Russu (PD)

Non si placano le polemiche e le prese di posizione politiche dopo il via libera al nuovo piano di mitigazione del rischio idraulico firmato dalla Technital, sancito dalla votazione di 19 consiglieri (18 di maggioranza più il civico Vanni Sanna) che di fatto ha spento il Piano Mancini. Tra le pesanti accuse rivolte al “sindaco/ingegnere Nizzi”, i gruppi di opposizione della Coalizione Democratica, i 5 stelle e il civico Davide Bacciu, puntano il dito sulla mancanza di contraddittorio durante la “demolizione” del Piano Mancini da parte dell’ingegnere firmatario del nuovo studio di fattibilità, Simone Venturini.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari del piano Technital, il civico Davide Bacciu, che non ha partecipato alla votazione in aula, sostiene l’esigenza di basarsi su dati concreti: “E’ necessaria una preventiva dichiarazione scritta da parte del Ministero competente e della Regione, che dia la certezza della disponibilità del finanziamento già previsto per il Piano Mancini”.

Contestualmente, come per altro aveva dichiarato durante il consiglio comunale, l’ex assessore dei Lavori Pubblici di Olbia, ribadisce il disappunto per la mancanza di un vero contraddittorio in aula: “Ritengo che per farsi un’idea più precisa sulle differenze reali tra il primo progetto e lo studio di fattibilità presentato dall’ing. Venturini della Technital, sia necessario un contraddittorio pubblico tra tecnici e, su questa base, indire una consultazione referendaria come previsto dall’articolo 48 dello Statuto comunale. La consultazione popolare, è bene sottolinearlo, non andrebbe ad incidere sui tempi e le procedure di attuazione. Ribadisco – conclude Bacciu – la mia assoluta apertura a votare un piano migliorativo ma solo se rassicurato sui tempi e sulla certezza della disponibilità economica”.

Contrari alle modalità di affidamento del progetto Mancini fin dall’inizio i consiglieri del Movimento 5 Stelle. Anche Maria Teresa Piccinnu e il collega Roberto Ferinaio hanno tolto la scheda scegliendo la non partecipazione alla votazione in Consiglio: “Abbiamo ricevuto venerdì scorso 101 allegati con centinaia di pagine e relazioni dove si è assistito alla demolizione di un progetto in assenza del progettista che ad ottobre 2016, nella conferenza di consenso, ebbe la meglio su tutti i tecnici presenti.

Ciò che ha di clamoroso, ed è passato quasi inosservato, è la ‘mitigazione’ del progetto Olbia Futura di Nizzi. In realtà, sappiano i cittadini, che ciò che è stato promesso in campagna elettorale per le amministrative, viene, ancora una volta, stravolto e disatteso.

Parliamo dei 60 ml di euro previsti che diventando il doppio – dividono sapientemente i lotti per far apparire le cifre omogenee ma non lo sono -, si parla di due vasche di laminazione e di un canale scolmatore di 11km – e così non era stato detto -, i tempi promessi erano due o tre anni,  ma alla fine il relatore ha dovuto insieme a noi contarne il doppio senza intoppi.

La questione critica – sostengono i pentastellati –  è il commissariamento regionale, di cui non si è approfondito nella relazione esposta, e lo scavalcamento di rilievi tecnici in commissione urbanistica. Abbiamo tolto la scheda al voto perché riteniamo il consesso del Consiglio Comunale inidoneo all’approvazione del piano proposto in assenza di contraddittorio di natura tecnica. Ovvero: se la sono cantata ed approvata. E siamo di nuovo ai blocchi di partenza, alla ‘VIA’ (Valutazione di Impatto Ambientale), a distanza di oltre 4 anni dal l’alluvione perché ognuno sponsorizza il proprio e non si è fatta alcuna gara internazionale per il progetto”.

Anche la Coalizione Civica e Democratica ha scelto di non partecipare al voto sullo studio di fattibilità dell’Ing. Venturini: “In primo luogo si fa rilevare come l’Amministrazione Comunale di Olbia abbia tenuto all’oscuro la minoranza e la cittadinanza tutta del nuovo studio di fattibilità, senza alcuna condivisione sino alla presentazione in aula.

Una presentazione durata circa due ore dove si è svolto un processo contro il Piano Mancini senza la presenza della controparte. Il tecnico non ha presentato il suo progetto e i suoi punti di forza ma ha svolto in maniera deontologicamente scorretta un attacco allo studio del Professore, presentando poi all’aula tre soluzioni diverse.

L’Ati (L’associazione di imprese che fa capo alla Technital, ndr) ha un interesse specifico nell’individuazione di una soluzione alternativa, in primo luogo perché ha vinto un bando 200 mila euro e, se il progetto dovesse andare avanti, si aggiudicherà milioni di euro per la realizzazione dei progetti esecutivi.”

Secondo i consiglieri Russu, Piccinnu, Loriga, Desole, Satta e Bacciu A., “la maggioranza non ha deciso di votare la soluzione indicata come più sicura per la città ovvero la n° 3, ma ha votato quella che il Sindaco Nizzi aveva presentato in Campagna elettorale. Non la sicurezza al primo posto ma l’autocelebrazione del sindaco ingegnere.

La Coalizione Civica e Democratica sostiene che la precedente amministrazione aveva specificamente chiesto al prof. Marco Mancini di creare un progetto che, attraverso gli stati di avanzamento, portassero gradualmente alla costante diminuzione del rischio: “La soluzione adottata dalla maggioranza, invece, vedrà la diminuzione del rischio solo al compimento totale dell’opera e quindi del canale scolmatore, ovvero fra circa 10 anni. Purtroppo la nostra è una corsa contro il tempo e bene farebbe l’amministrazione ad inserirsi nel percorso già instaurato non per demolire il Piano Mancini ma per migliorarlo attraverso interventi costruttivi e non di ostruzionismo.”

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