
E’ arrivato al sesto anno il premio “Uguali e diversi” Alfonso De Roberto, e anche stavolta gli studenti e le studentesse degli istituti superiori cittadini hanno risposto “presente” all’appello, con ben 44 elaborati nelle diverse sezioni del concorso.
Stamattina, all’Expo di via Porto Romano si è svolta la cerimonia di premiazione. Come sempre, i temi dell’ “uguale” e del “diverso” si sono intrecciati tra loro sotto forme diverse. La giuria, composta da Caterina De Roberto, Dario Maiore, Tino Sgugugia, Veronica Asara, Lidia Fancello, Roberto Ferinaio e Viviana Montaldo, ha valutato tutti gli elaborati. Menzione speciale per gli alunni della IV C di chimica del Deffenu, con il video “Un mondo di parità”. L’assessore alla Cultura Sabrina Serra ha invece consegnato la targa del premio del comune alla I K del liceo Gramsci per “Stesso cuore diversamente”.
Nella sezione letteraria ha vinto il racconto di Stefania Porcheddu dell’artistico De André dal titolo “Se è buio vienimi a cercare”. Medaglia d’argento ex aequo a Beatrice Ventroni e Francesca Anfuso, del Gramsci, la prima con “Unici nella propria diversità” e l’altra con “Quel che pochi notano”. “La storia di chi aspetterà invano”, invece, di Benedetta Meloni, ha vinto il premio Insula Felix. Terzo posto a “Frammento 3” di Roberta Restaldi dello scientifico Mossa.
“Diversi ma uguali” della I C dell’Ipia vince nella sezione artistica, alle sue spalle altri due ex aequo dal liceo artistico: Andrea Loi con “Sottosopra” e Davide Serra con “L’isola che c’è”.
La sezione scientifica la vincono due classi – la III A e la III B dell’Ipaa – con il loro lavoro “Diversamente uguali”. Secondo gradino e premio Sensibilmente al “Casco per non vedenti” della V C dell’Ipia.
Madrina del concorso la giornalista Caterina De Roberto, che ha letto la sua prefazione al volume consegnato in sala e contenente le migliori opere della passata edizione, realizzato dalla Taphros e col contributo dell’Aspo. Un lungo ricordo del padre («era, non solo per i suoi allievi, “il maestro”»), a cui il premio è dedicato, e al caso del bambino migrante morto nel Mediterraneo con la pagella cucita sui propri indumenti. In mezzo alle premiazioni, alcuni momenti di riflessione: come il discorso del rappresentante dello scientifico Filippo Sotgiu sugli scioperi per il clima di questi mesi, e un ampio spazio dedicato al reportage sul pellegrinaggio che gli istituti Ipia, Mossa e Panedda hanno svolto nei campi di concentramento di Dachau, Mauthausen e Gusen.