
Alla scoperta della Gallura (ma non solo): questo il filo che unirà gli “Incontri sul Golfo” organizzati dall’associazione culturale Insula Felix. Una serie di conferenze nell’area di fronte al Museo Archeologico ogni domenica sera, fino alla seconda settimana di settembre. Si comincia l’8 luglio e al centro ci saranno le tradizioni della Gallura degli stazzi, a cura di Quintino Mossa, “Tra i massimi esperti del tema”, assicura Dario Maiore, uno dei fondatori di Insula Felix.
Torna quindi un appuntamento fisso, quello con gli incontri estivi, che l’anno scorso ha raccolto il consenso di molti. “D’altronde – spiega Maiore – quando si parla della nostra storia, della storia della Gallura, gli olbiesi accorrono sempre molto curiosi”. Quest’anno però, il terzo da quando l’associazione si è messa in moto nella promozione del territorio, c’è anche una novità: “L’isola che racconta”.
Si tratta di alcune mostre abbinate alle varie conferenze che troveranno spazio lì a due passi, in un padiglione di via Umberto nei pressi dell’Hotel President. “Manteniamo la prerogativa di trovare sinergie con altre associazioni per creare una rete per il rinnovamento del territorio”, dice ancora Maiore. Fondamentale in questo caso la collaborazione con l’associazione Arché. Il presidente, Antonietta Cossu, conferma: “Dal 2007 abbiamo lavorato assieme a tante associazioni, mancava giusto Insula Felix e così ci siamo accordati subito”.
L’8 luglio si parte dunque con un’esplorazione nella cultura e nelle tradizione della “civiltà degli stazzi”. Al centro tanti temi, come “la pricunta”, l’antica richiesta di matrimonio che veniva fatta alle spose galluresi, o ancora la concezione della magia (la maja) e tanto altro. Ad accompagnare l’incontro ci sarà la mostra “Dietro quello sguardo” che, come le altre, a partire dall’incontro sarà visitabile per una settimana tutti i giorni dalle 10:00 alle 22:00
“Si tratta di un’esposizione – conclude Dario Maiore – dove le immagini raffigurano scene di vita di campagna tra fine ‘800 e primi del ‘900. Per molte di queste persone era la prima volta che posavano per una foto e in molti casi erano i fotografi stessi a girare per le campagne in cerca di soggetti”. Foto di gruppo, foto di matrimoni, appunto, o di donne fuori dalle loro case o con i loro mariti, questi rigorosamente col fucile in spalla.
Il programma completo verrà reso noto a breve, ma c’è qualche anticipazione: si parlerà di Grazia Deledda nell’interpretazione delle immagini, attraverso i film (ben tredici) e un fumetto nati dalle sue opere.