
Domani 31 marzo il ministro del turismo Massimo Garavaglia sarà in visita all’aeroporto di Olbia per l’inaugurazione del centro tamponi. I lavoratori di Air Italy chiedono di poter consegnare, per il tramite delle rappresentenze sindacale, un messaggio al ministro in modo da riaccendere un riflettore sulla vertenza.
“La crisi sanitaria in corso ha completamente coperto la vertenza della seconda compagnia aerea italiana Air Italy/Meridiana – scrivono i lavoratori della compagnia -. Air Italy è stata posta in liquidazione da oltre un anno, tra tre mesi scadrà il nostro ammortizzatore sociale e il primo luglio saremo tutti licenziati, con pesanti conseguenze anche sui lavoratori delle famiglie dell’indotto”.
La nuova compagnia di bandiera ITA avrà in dote la continuità territoriale da e per la Sardegna e per questo le maestranze di Air Italy chiedono di essere ricomprese nelle assunzioni della costituenda compagnia e, nelle more, di veder prorogato l’ammortizzato sociale in corso: “In questi giorni – segnalano i lavoratori – è in corso la trattativa tra Governo italiano e la DG concorrenza dell’UE per il rilancio del trasporto aereo nazionale e l’avvio dell’attività della nuova compagnia aerea di bandiera ITA che, come richiesto dalla stessa autorità europea, dovrà essere in totale discontinuità rispetto alla vecchia Alitalia. La stessa Commissaria Vestager ha chiesto che il nuovo vettore nazionale assuma il personale attingendo dall’intero mercato del lavoro e non esclusivamente dal bacino della vecchia Alitalia.
Ciò anche alla luce del fatto che le certificazioni dei nostri Piloti, Assistenti di Volo, Tecnici e Personale di Terra, forti di un’esperienza aziendale con quasi sessant’anni di storia, sono ancora tutte attive, il che mette tutti noi nelle condizioni di poter operare in sicurezza anche da subito”.
In chiusura i lavoratori chiedono al ministro Garavaglia di portare le loro richieste all’attenzione dell’intero governo e soprattutto dei Ministeri dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e del Lavoro, oltre che della Presidenza del Consiglio: “Questi – sottolineano – sono per noi totalmente irraggiungibili a causa delle limitazioni agli spostamenti che comprimono pesantemente il nostro diritto a manifestare il nostro dolore nelle sedi opportune, proprio nel momento più delicato”.