
“Filt-Cgil, UilTrasporti, Ugl-Ta rivendicano l’immediata apertura del tavolo delle trattative e, a fronte della riluttanza aziendale riscontrata, sono a proclamare per il giorno 9 novembre una prima azione di sciopero di 4 ore di tutto il personale navigante Air Italy”. Oggetto della protesta per i sindacati è il rinnovo del contratto di lavoro che giunge “in un momento delicatissimo ed è un appuntamento da ritenersi cruciale per la determinazione di condizioni di lavoro migliorative per tutto il personale navigante Air Italy, oltre che propedeutiche per il ripristino di un positivo clima di lavoro, elemento quest’ultimo indispensabile per la buona riuscita del complesso piano di rilancio della Nostra Azienda.”
Nel documento unitario le sigle sindacali sottolineano che “l’attuale normativa contrattuale è stata imposta per fronteggiare la fase di forte ristrutturazione aziendale e consentire l’ingresso di Qatar Airways. Gli accordi di giugno 2016, infatti, hanno comportato onerosissimi sacrifici in termini sociali (con una drammatica riduzione del personale, basi operative chiuse e trasferimenti forzati) e contrattuali, attraverso l’ingente cessione di normativa di impiego e forte riduzione dei salari.”
In buona sostanza secondo i sindacati la situazione non è mai cambiata e quella che avrebbe dovuto essere una fase contingente è finita per essere acquisita come ordinaria. “L’azienda – si legge nella nota – non si è dimostrata in grado di dotarsi di una dirigenza adeguata agli ambiziosi e auspicati traguardi prefissi dal piano industriale in atto. La gestione del personale navigante sinora posta in essere dal management ha vanificato ogni sforzo esercitato dalle OO.SS. col risultato che è stato sino ad oggi impossibile tradurre in fatti concreti ciò che si è discusso e negoziato in mesi di relazioni industriali rivelatesi vane. Filt-CGIL, UILTRASPORTI, UGL-TA denunciano, ormai da troppo tempo, questa preoccupante situazione.”
“I Lavoratori subiscono un continuo aggravio di carichi di lavoro, sempre più sbilanciati su aspetti di natura commerciale, i quali, seppur importanti, annichiliscono sempre più i compiti legati alla sicurezza a bordo; assistiamo ad azioni unilaterali, totalmente discrezionali e “torbide” sui passaggi macchina e sui processi di selezione per l’attribuzione di incarichi ( che spesso si concretizzano nella scelta degli “amici” piuttosto che in una seria valorizzazione delle competenze professionali ) e a “distacchi di personale” presso altro vettore in totale assenza di confronto con le OO.SS., sia sulle tempistiche che sulle modalità di applicazione di tale strumento;
il PN continua a subire una programmazione turni totalmente avulsa da qualsivoglia criterio basato sulla perequazione, fattore che, in regime di un contratto fortemente cottimizzato, come e’ l’attuale, genera discriminatorie differenziazioni di reddito: l’assenza di una procedura dedicata comporta che le giornate di ferie sono gestite in maniera totalmente arbitraria; si assiste all’introduzione di ‘nuove figure professionali’, in totale assenza di una regolamentazione interna che tuteli le ‘pari opportunità’ e ne stabilisca i doverosi riconoscimenti professionali e retributivi; sono molte le rotazioni esposte all’ingente produzione di ‘fatigue report’ da parte del personale navigante, a fronte dei quali l’azienda si mostra impassibile. Sono questi solo alcuni degli aspetti sofferti.”