
“Siamo difronte ad un Management che con arroganza racconta menzogne e mistifica la realtà, in quanto lo stesso dott. Rigotti ha più volte garantito sia al sindacato che alle istituzioni politiche di vario titolo che in Sardegna sarebbe rimasto il cuore della compagnia. Purtroppo non ci sorprende con quanta facilità questo management abbia dimenticato i grossi sacrifici che questo territorio ha già dovuto pagare in termini sociali e a seguito della decisione presa dovrà ulteriormente subire, in quanto il lavoro svolto ad Olbia dai 51 lavoratori viene delocalizzato a Malpensa”.
Non si è fatta attendere la risposta delle segreterie provinciali di Filt-Cigl, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl T.A., dopo il fallimento del vertice tra la Regione Sarda e il management di Air Italy in relazione al tresferimento dei 51 dipendenti sardi della compagnia che diventa “sempre più lombarda”
“E’ paradossale – si legga nella nota – vedere con quanto livore ci si vuol convincere che lo stravolgimento della vita di 51 famiglie è essenziale al futuro e allo sviluppo di questa nuova compagnia. Ma noi a tutto questo non crediamo e lo diciamo con forza: faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare l’ennesima ingiustizia protratta a danno dei soli dipendenti sardi.
Inoltre – prosegue il documento – ci duole constatare che la proprietà Qatariota, che in Sardegna ha diversi interessi, dimostra di non avere grande considerazione dei sardi e delle istituzioni che li rappresenta. Chiediamo l’attivazione immediata di un tavolo ministeriale alla presenza dei ministri Di Maio e Toninelli e confidiamo in tutta la politica locale e regionale affinché resti al fianco dei lavoratori per evitare che questo territorio subisca l’ennesimo scippo”.