
I dati fermi al 5 ottobre scorso danno 142 positivi nel territorio comunale di Olbia. Lo ha comunicato in teleconferenza il sindaco di Olbia Settimo Nizzi. Il quale però aggiunge che per lui sono 31″. Dire che le cose sono poco chiare è un eufemismo.
La confusione, dunque, regna sovrana e per questo motivo il sindaco sottolinea che “nell’ultimo periodo la rincorsa a ottenere dati da noi è stata forsennata. Alcuni mi hanno sollecitato in maniera strumentale mentre altri, come la stampa, si rivolgeva a me per necessità di informare i propri lettori. Ho preferito evitare comunicazioni poiché – ribadisce il sindaco – questi numeri non hanno nessuna affidabilità. Si fanno i tamponi ma molti non vengono neanche inseriti sono presenti nella lista alcuni nomi dal 2 agosto che continuiamo a vedere ancora oggi”.
Nizzi nel corso della conferenza confessa che “siamo arrivati ad avere ben 240 persone positive nel territorio ma oggi, in qualità di sindaco e autorità sanitaria, non posso avere un obbligo di legge attivando i controlli della Polizia Locale e dei Servizi Sociali quando i dati arrivano in ritardo di settimane o non arrivano per nulla. A me oggi mi risultano 31 positivi e non 142″. Insomma più il sindaco va avanti più emergono cifre contraddittorie come i positivi in quarantena che sarebbero solo 3! Impossibile.
Più volte la stampa ha lamentato la mancanza di trasparenza da parte dell’ATS ma se ora sbotta il sindaco della quarta città della Sardegna e sostiene che “I flussi informativi tra Ats Comuni non funzionano” poiché i dati non sono sincronizzati con i tempi, la speranza è che cambi qualcosa.
In buona sostanza non ha senso comunicare oggi i dati di 10 giorni fa. Soprattuto alla luce del trend in forte crescita che proietta la Sardegna verso i 3.000 positivi nel solo mese di ottobre.
Ma dalla Ats – chiediamo – come giustificano questo enorme disservizio?
“Si vergognano – risponde il sindaco – ma di certo non posso costringerli ad avere dati certi con la pistola”. Insomma, riponendo le armi nei cassetti, mentre sempre più sindaci continuano a lamentarsi, nessuno, però, chiede apertamente le dimissioni dell’assessore della Sanità, Nieddu. “Io non lo faccio – dice il sindaco” il quale, probabilmente, spera che lamentandosi con i giornalisti le cose cambino.