
In uno scenario suggestivo, sul sagrato della chiesa di San Gavino a Monti, si è svolto il tradizionale rito de ” S’Iscravamentu”. Comune, Pro loco, parrocchia e confraternita, accomunati dagli stessi sentimenti, hanno promosso l’evento. La scelta coraggiosa, dovuta alle restrittive norme anti Covid-19 che hanno falcidiato tutte le funzioni della Settimana Santa, ha dato modo ai fedeli di assistere ad una secolare tradizione all’aperto.
L’evento, guidato eccellentemente dal parroco don Pierluigi Sini, si è svolto in due distinti momenti: il primo all’interno della chiesa con la lettura del ” Passio”, la Via Crucis e l’ Eucaristia, sul sagrato, poi, per “S’Iscravamentu”.
Calato il sole dietro le cime del Limbara, accesi i riflettori sul Crocifisso, sono partiti gli struggenti canti della Confraternita diretta dal maestro Carlo Deriu, assecondato dalla partecipazione emotiva del popolo dei fedeli. Don Sini ha guidato i membri della Confraternita nella deposizione del Cristo dalla Croce, in una atmosfera quasi surreale che ha avuto il suo epilogo nella proposizione del corpo Santo del Cristo nella Cripta. In chiusura i fedeli hanno reso omaggio al Crocifisso.