Intervento di Silvia Fancello, NoNucle Olbia. Successo per gli attivisti del Comitato NoNule ieri all’aeroporto Olbia/Costa Smeralda e delusione per tutti coloro che si aspettavano disordini e scontri. L’azione di volantinaggio informativo verso i turisti agli arrivi dell’aerostazione, è stata condotta non solo in maniera impeccabile, ma anche all’insegna dell’allegria e cordialità, le uniche “armi” che siamo disposti ad usare.
Lo scalo ha regole rigide a riguardo e il Comitato ha dovuto faticare non poco per ottenere un permesso di stazionamento di “ben due ore” sul marciapiede dell’aeroporto, a quanto pare, privilegio raro. Grazie Geasar.
I dati curiosi sono tanti: iniziamo col rilevare la totale apertura della questura di Sassari e del Commissariato di Olbia che attraverso l’ispettore Alfano non solo hanno concesso senza remore il nullaosta a manifestare, ma nel corso della mattinata lungi dall’essere una presenza ingombrante hanno tenuto compagnia agli organizzatori, manifestando la propria simpatia per la causa.
Anche l’arma dei carabinieri ha espresso la propria solidarietà, qualcuno acquistandosi anche una maglia NO ISCORIAS. Fra i turisti agli arrivi, qua e la qualche Vip frequentatore della Costa da sempre, come Gianfranco D’Angelo il quale, interessato alla causa, si è anche simpaticamente prestato per qualche “selfie”.
Arriviamo al dunque, perché a parte il simpatico contorno, in mezzo ci deve essere anche la pietanza. Lo scopo del sit in con volantinaggio è stato quello di informare i turisti che amano la Sardegna almeno tanto quanto la amiamo noi (non si spiegherebbe altrimenti, il fatto di viaggiare a costi proibitivi) intorno al rischio reale, che la nostra isola corre, di trasformarsi da paradiso delle vacanze in inferno di scorie nucleari; da veranda sul mare a cassonetto del Mediterraneo. Per un territorio come il nostro, a forte vocazione turistica, in questa partita si sta giocando tutto, vale a dire il proprio futuro, immediato e a lungo termine.
Il misterioso elenco redatto dalla SOGIN è stato già consegnato nelle mani del Ministro dell’Ambiente, ma contrariamente aalla prassi non è stato reso pubblico. Indiscrezioni parlamentari ci dicono che la Sardegna è la regione indicata.
Dal momento del deposito del documento, trascorrono sessanta giorni per le controdeduzioni, ma la Sardegna chi ha nominato a propria “difesa” se non è dato conoscere il contenuto del documento? La regione tace, le amministrazioni locali attendono gli eventi e noi ancora una volta qui, quattro gatti a lottare contro uno stato che tratta la nostra terra come una vera e propria colonia: da sfruttare finché ci sono risorse, da offrire ai partner del patto atlantico come poligono militare, da usare infine come cassonetto come già l’insigne astrofisica Margherita Hack aveva pubblicamente dichiarato.
Il calore estivo tiene lontani i cittadini dall’impegno sociale, ma noi ugualmente ci sentiamo di rivolgere un appello: fate vostra la causa, aiutateci, siamo ancora troppo pochi e gli sforzi sovraumani che stiamo compiendo non bastano da soli a risvegliare le istituzioni. Ognuno di voi, a casa, a scuola, al lavoro, si deve fare veicolo di questo messaggio: Non vogliamo le scorie nucleari in Sardegna.
Silvia Lidia Fancello, Comitato NoNucle Olbia