Olbia Savoia è finita con la vittoria dei campani. Si spengono le luci e gli autori di questa gara si accingono a fare ritorno ognuno verso la propria dimora. Era dai tempi di Alario di Civitavecchia che non si vedeva al Nespoli una terna arbitrale così scarsa.
A risvegliare antiche memorie ci ha pensato il signor Cosimo Papi di Prato, che con una precisione degna di un orologio rotto non ne ha azzeccata una. Gli ospiti, poi, ci hanno regalato una pièce teatrale degna del Premio Strega: ogni contatto era seguito da cadute plateali, con tempi di recupero della palla paragonabili a un pit stop in Formula 1, ma al rallentatore. Alcuni sembravano colpiti da un attacco aereo più che da un intervento difensivo. Tutto questo senza che l’arbitro invitasse ad accelerare la ripresa del gioco.
Il pubblico del Nespoli, abituato da otto anni di Serie C a vedere arbitri veri, ha assistito invece a uno spettacolo di confusione e approssimazione. L’autorevolezza necessaria per gestire una partita? Latitante. Cinque ammonizioni, due espulsioni e una mega rissa finale: un epilogo che, a pensarci bene, rappresenta la perfetta sintesi di una serata… memorabilmente discutibile.
L’AIA continua a dire che ci sono poche “vocazioni” verso il settore arbitrale ed oggi si sono visti i risultati. La squadra di Ze Maria, da parte sua, dovrà accettare con stoica filosofia il verdetto del rettangolo di gioco e concentrarsi sulla prossima sfida contro il COS. Sperando che questa volta, almeno, il fischietto in campo sia guidato da una “vocazione” più… illuminata.
In sala stampa tutti aspettano il tecnico brasiliano ma a sorpresa si presenta Antonio Carafa, vice di Ze Maria e preparatore dei portieri. Il suo eloquio tende subito a spegnere le polemiche contro la terna arbitrale ma l’amaro in bocca rimane anche perché alla fine l’Olbia non ha giocato come aveva fatto nelle ultime tre partite.
Allora mister, una partita strana condizionata dalla terna arbitrale? “Ho appena parlato con Ze Maria e, anche se non voglio soffermarmi troppo sulle decisioni arbitrali – che sono state sotto gli occhi di tutti – devo sottolineare che la partita l’abbiamo sbagliata noi. Non siamo scesi in campo con la giusta determinazione agonistica, nonostante il Savoia non abbia fatto molto più di noi. Probabilmente, però, loro hanno dimostrato più cattiveria e concretezza. Per il resto, la partita l’avete vista: nel primo tempo abbiamo giocato solo venticinque minuti effettivi su quarantacinque. È curioso notare come, quando giochiamo in trasferta, al minimo ritardo del nostro portiere o se uno dei nostri giocatori rimane a terra, l’arbitro interviene subito con richiami per riprendere il gioco minacciando ammonizioni. Invece, quando siamo noi a giocare in casa, sembra che lo stesso criterio non valga per i nostri avversari”.
Però l’Olbia due gol li aveva pure segnati? “Sì, non riesco a capire l’annullamento dei gol. Anche il guardalinee, che era vicino a me, a mia precisa domanda ha confermato – Sì, è gol – e poi è arrivata la decisione dell’arbitro. Da quello che ho visto nelle immagini, il loro giocatore ha semplicemente urtato il palo in un contatto che mi è sembrato del tutto normale. In tanti anni di calcio, non ho mai visto annullare un gol per una situazione del genere. Ma ciò che mi infastidisce davvero è vedere come, quando giochiamo in casa, non siamo mai tutelati come dovremmo essere. Fuori casa, a noi non permettono di fare quello che oggi abbiamo visto fare ai giocatori del Savoia”.
Due nomi: Ragatzu e Furtado. “Allora sicuramente non possiamo discutere né Ragatzu né Furtado. Daniele oggi ha fatto tutto ciò che poteva fare, non è ancora al massimo ma oggi ha dato tutto quello che poteva dare. Sull’impegno non possiamo dire nulla ma nel calcio certe giocate a volte riescono altre no. Furtado non lo scopro certo io, ora è un po’ penalizzato dal modulo di gioco voluto dal mister ma ogni volta che entra da il massimo. Oggi è mancata la cattiveria agonistica”.
Il gol subito era regolare? A mio avviso, se il gol degli avversari è stato considerato regolare, allora anche la rete realizzata da Furtado avrebbe dovuto essere giudicata valida. Però loro hanno messo la partita su toni agonistici non sempre corretti e noi, ingenuamente, ci siamo fatti trascinare dentro con tutte le scarpe”.
Teme che possano esserci contraccolpi sulla prossima partita? “La delusione è tanta, però dobbiamo inquadrare questa sconfitta come un’incidente di percorso. Da martedì saremo di nuovo in campo e penseremo alla prossima gara”.
In ogni caso, l’Olbia dovrà voltare pagina, lasciarsi alle spalle questa partita e concentrarsi sulla prossima, con la speranza che sia un’occasione per riscattarsi e tornare a mostrare il suo vero valore.