“Chiediamo che la vaccinazione venga estesa ai dipendenti dei porti di Olbia e Golfo Aranci che si trovano ogni giorno a contatto con migliaia di persone e che rischiano quotidianamente l’esposizione al virus”. È l’allarme lanciato dal responsabile sulla sicurezza del lavoro nei due porti galluresi, Luigi Birardi, che si è fatto portavoce della richiesta, da inoltrare ai vertici regionali, dei lavoratori portuali i quali chiedono di essere ricompresi nelle cosiddette “categorie a rischio”.
Sarebbero, infatti, circa 400 le persone che lavorano nei porti di Olbia e Golfo Aranci, tra portuali, uffici, dogana, Forze dell’Ordine, biglietteria e diverse società di servizio. “Non oso immaginare cosa succederebbe se scoppiasse un focolaio tra noi – dichiara Birardi -. Il virus si estenderebbe automaticamente alle nostre famiglie, dilagando in maniera esponenziale”.
Secondo il responsabile della sicurezza, i lavoratori portuali dovrebbero dunque essere considerati “a rischio”. Infatti, sebbene in questi mesi il flusso dei passeggeri sia diminuito per quanto riguarda i voli, il traffico dei porti non è calato, rimanendo costante nel tempo. “Ogni giorno entriamo nelle navi, ci occupiamo di scaricare merci. Ovviamente la vaccinazione resta su base volontaria ma la stragrande maggioranza dei lavoratori del porto vorrebbe aderire. Speriamo che la nostra richiesta venga ascoltata”.