La cosa più triste è quell’insegna “aeroporto” nel bel mezzo del nulla con la vegetazione pericolosamente alta e secca che, tra l’altro, impedisce persino di vedere da un lato all’altro della strada. Tra i pochi abitanti della zona, i tanti operatori commerciali, i numerosi automobilisti di passaggio e i clienti di palestre, piscine, autolavaggi, concessionari di automobili e agenzie di servizi vari, alcuni hanno più volte segnalato lo stato di abbandono del quartiere Colcò.
Come se non bastasse, da quando è cominciata la raccolta differenziata a Olbia la zona è diventata una delle mete preferite dei lanciatori di sacchetti trasformando l’area in un zona di discariche. “Sembra strano – dice un operatore commerciale – ma fin quando era attivo il campo rom sembrava fosse quello il problema dell’abbandono dell’intera zona. Oggi ci rendiamo conto che invece non c’entrava nulla. Continuiamo ad essere dimenticati e abbandonati a noi stessi e ora si aggiunge anche la paura degli incendi”.