Settimo Nizzi lo aveva annunciato il giorno della conferma elettorale a sindaco Olbia e poi, in una seconda intervista, aveva ribadito l’intenzione di avviare in città un progetto innovativo di produzione e stoccaggio di energia elettrica. “Sarà un progetto sperimentale in anteprima mondiale”, aveva detto il primo cittadino e ora, almeno in termini generali, comincia a cadere il velo sul progetto energetico. A capo dell’azione produttiva c’è l’Altair, l’azenda che attraverso l’Asco, gestisce i cimiteri territoriali.
Già dalla scorsa estate il gruppo Altair aveva accennato che “Il cimitero nuovo ‘Su Lizzu’ di Olbia potrebbe ospitare un grande impianto fotovoltaico con accumulatore CO2 di nuova generazione. La proposta è della società di gestione dei cimiteri olbiesi che, con questa nuova tecnologia, sarà in grado di stoccare energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile in maniera economica”.
Nizzi, a giudicare dalle risposte rilasciate in particolare nelle seconda intervista a Olbianova, aveva fatto capire che l’accordo con Altair., senza mai nominare il gruppo privato, era cosa fatta e, in effetti, esiste una delibera di giunta contrassegnata come “Storage Olbia”.
Nel contratto di concessione/gestione dell’area cimiteriale era già prevista la realizzazione dell’impianto solare; ora viene aggiunto anche il sistema di accumulo, dotato di tale nuova tecnologia.
Secondo i promotori, il progetto coinvolgerà: il Comune di Olbia che ha il rapporto concessorio con Asco, la Geasar (titolare di un’utenza elettrica nel Comune di Olbia), la Asco Srl, la Energy Dom (partecipata di Altair Spa).
Nei progetti a breve termine di Energy Dome, startup con sede a Varese, che punta sulla Sardegna, individuata a livello nazionale e internazionale come la prima isola italiana candidata a diventare 100% green realizzerà il primo impianto dimostrativo commerciale per l’immagazzinamento di energia pulita. “Il primo di una serie destinata ad incrementare sempre più, complice anche l’imponente stanziamento proveniente dal Recovery Fund, che ha riservato alla Missione 2, quella dedicata alla transizione energetica, quasi 70 miliardi di euro”.