Chi si aspettava una vera ripartenza è rimasto deluso dall’ultimo decreto del presidente Conte. Tra questi c’è anche chi alla delusione aggiunge l’ìra come il sindaco di Olbia Settimo Nizzi che ha salutato i giornalisti in teleconferenza con un buongiorno particolare: “Sono i*** nero. Fosse stato per me avremmo aperto tutto da oggi“.
Nizzi ha un diavolo per capello e non risparmia epiteti e aggettivi nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Siamo in balia di questo signorotto (il presidente Conte, ndr) che non focalizza l’attenzione su regioni con percentuali imponenti di contagiati mettendoci tutti sullo stesso piano. Ma chi se ne frega se lui è il presidente: non siamo tutti cavalieri e ci sono anche molti asini e io sono sono tra questi ultimi”.
Nizzi definisce il nuovo DPCM “disarmante che mette la parola fine all’Italia. La gente non ha più i soldi per mangiare. Hanno aperto la manifattura, ma chi la compra. Conte continua a parlare di distanze e mascherine ma lui dove vive?”.
La disobbedienza civile è l’ultima ipotesi “ma non si può escludere – dice -. Il vivere in pace va rispettato da tutti ma di certo la gente che non riesce a pagare gli stipendi è esasperata. La stragrande maggioranza delle nostre aziende versa in condizioni terribili e i soldi per del Governo non li ha visti ancora nessuno. Stiamo vivendo una mattanza totale delle nostre imprese. Dateci la possibilità di vivere – continua il primo cittadino -. Io sono un uomo libero e ora ci inventiamo anche il braccialetto elettronico per sapere dove vado?”.
Fatto pezzi Conte e il suo DPCM, Nizzi riversa le sue speranze su Solinas. “Noi ci auguriamo che il presidente della Regione Sardegna, la nostra ultima ancora di salvezza, possa chiedere con forza che ci sia una diversificazione nel trattamento delle Regioni. Tra le follie basta pensare che senso ha continuare a tenere chiuso l’aeroporto di Olbia e Alghero. Perché? Non c’è più nessun motivo. Oltretutto – aggiunge il sindaco – il decreto è impugnabile perché non ha convocato preventivamente le Regioni ma ha parlato solo con il presidente. Questa è una furbata inammissibile per la nostra democrazia.”
Sul fronte locale il sindaco passa all’azione: “Noi vogliamo aprire i negozi e i bar. Ridurremo i parcheggi per sistemare tavolini all’esterno in viale Aldo Moro e nel resto della città. Entro mercoledì mattina avremo pronto uno studio. Basta mantenere le distanze e mettersi in condizioni di sicurezza. Che i cittadini di Olbia si prepariano e appena avremo l’ok saremo pronti”.