“La consultazione si è conclusa con esito negativo”: così si chiude il comunicato dei liquidatori di Air Italy dopo un ulteriore incontro con i sindacati e questo significa che i licenziamenti collettivi andranno avanti. Ora la palla passa al governo per l’avvio del confronto in sede ministeriale.
I due liquidatori, Enrico Laghi e Franco Lagro hanno ribadito di non ritenere percorribile la soluzione del ricorso ad un ulteriore periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali. “L’ulteriore periodo – si legge nel comunicato di Air Italy – non escluderebbe i licenziamenti, ma ne posticiperebbe solo il momento di intimazione.
In particolare non paiono sussistere i presupposti giuridici per accedere ad un ulteriore ammortizzatore sociale, alla luce delle attuali previsioni normative, e dall’altro, come i costi che la Società ha già sostenuto nel corso del 2020 a causa della situazione di emergenza sanitaria non consentono di aggravare ulteriormente i costi della liquidazione”.
Ora si attende l’apertura del confronto a livello ministeriale, con i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo che hanno convocato un presidio in Piazza Montecitorio il prossimo 3 giugno per chiedere lo stop dei licenziamenti, la proroga della cassa integrazione e l’avvio di progetti industriali di rilancio.
“È fondamentale – afferma Nicola Contini, segretario regionale Ugl Trasporto Aereo – che la politica sarda di ogni schieramento chieda con forza che venga inserito nel nuovo decreto Sostegni il prolungamento della cassa integrazione, in modo che i lavoratori rimangano all’interno di un perimetro aziendale senza perdere le qualifiche. Questo è fondamentale anche per superare la fase di pandemia drammatica per il trasporto aereo”.
L’ultima strada percorribile per salvare le 1380 famiglie sembra essere quella del tavolo ministeriale: “Solo la mediazione del Ministero del Lavoro nella fase amministrativa delle trattative – le parole di Marco Bardini, segretario regionale Anpav (Associazione Nazionale Professionale Assistenti di Volo) – potrà indurre Air Italy a porre un parziale rimedio alla pessima gestione che ha schiantato Air Italy accettando di chiedere la proroga della CIGS. Tale istanza aziendale di proroga è condicio sine qua non per la concessione degli ammortizzatori sociali e pertanto, senza di essa, il destino dei lavoratori sarà definitivamente segnato”.