Di “questione tecnica” non ne vogliono neanche sentir parlare al punto che alcuni dei consiglieri di minoranza, schierati dietro il tavolo a sostegno dell’ex candidato a sindaco per la Grande coalizione, Augusto Navone, hanno risposto in maniera nervosa.
“Ritenere Navone incompatibile è solo una questione politica – sostengono senza riserve Ivana Russu, Gianluca Corda e Rino Piccinnu, presenti anche Paola Tournier, Maddalena Corda ed Eugenio Carbini -. L’obiettivo è chiaro, far fuori il leader della maggioranza”.
Piccate anche le risposte anche quando facciamo notare che Augusto Navone non ha alcun incarico formale visto che la sua minoranza si è divisa in tre gruppi consiliari, al contrario di quanto lo stesso Navone aveva dichiarato nella sua prima conferenza dopo la sconfitta elettorale; quando, cioè, aveva dichiarato alla stampa che l’opposizione si sarebbe compattata in un gruppo unico. “Augusto Navone lo abbiamo nominato capo della minoranza”. Capo dei gruppi, insomma.
Per il resto il direttore dell’Area Marina Protetta ha convocato la stampa per comunicare che questa mattina, dopo aver ricevuto la nota di avvio della procedura di incompatibilità da parte del Comune, ha protocollato la sua difesa dettata al parere legale dell’avvocato Benedetto Ballero.
Nel testo Navone scrive che “il Comune di Olbia ha nell’ambito del Consorzio (AMP) a cui partecipa è tale da non garantirgli alcun controllo né tantomeno alcun potere di vigilanza sullo stesso, ciò che solo consentirebbe di ipotizzare la causa di incompatibilità che mi viene opposta”. Ora la palla passa al city manager, Stefania Giua.
Navone, dunque, continua a sostenere che i due ruoli, quello di consigliere comunale e direttore dell’Area Marina di Tavolara sono assolutamente compatibili: “Nel 2011 all’indomani dell’elezione di Giommaria Uggias, Settimo Nizzi eletto consigliere di minoranza, ricopriva la carica di presidente del Cipnes ma Uggias scelse di non andare avanti nell’azione incompatibilità”.
”Questione di stile – sottolinea Gianluca Corda. -. In quel caso Uggias rispettò l’elettorato e lasciò Nizzi al suo posto. Oggi, invece, alla prima riunione del Consiglio si è voluto colpire il nostro leader”.
Per quanto riguarda la denuncia di incompatibilità fatta pervenire al Comuna da due cittadini Ivana Russu non fa sconti e dice: “Basta fare un accesso agli atti come abbiamo fatto noi per scoprire che uno dei due è parente di un consigliere della maggioranza” dando ad intendere che l’esposto non sarebbe altro che una pedissequa dettatura da parte di quel “parente” che siede tra i banchi del centro destra.
Per tutti questi motivi la minoranza si sente vittima di un’aggressione politica. “Mi appello ai consiglieri di maggioranza che saranno chiamati a votare l’incompatibilità di Navone – aggiunge Gianluca Corda -. Mi auguro che si esprimano guidati da scienza e coscienza per garantire la presenza di Augusto Navone per i prossimi cinque anni nel Consiglio comunale”.
“Onestamente non mi aspettavo che nella prima riunione di Consiglio si avviasse la procedure di incompatibilità – risponde Navone a precisa domanda – ma ormai, visto come si è partiti, ritengo che l’assemblea voterà per eliminarmi dai banchi dell’opposizione e a quel punto sarò pronto a rivolgermi al Tribunale ordinario. Una cosa è certa – aggiunge -. D’ora in poi guarderemo con estrema attenzione quanto succede nelle altre partecipate del comune, prima fra tutte l’Aspo, di cui il Comune di Olbia possiede il cento per cento delle quote”.
Ora non resta che attendere la convocazione del prossimo Consiglio comunale quando i consiglieri saranno chiamati a votare se Augusto Navone potrà stare al suo banco di via Garibaldi o no.