A proposito della presunta incompatibilità dell’ex candidato a sindaco per la Grande Coalizione, Augusto Navone, oltre agli interventi in aula, il direttore dell’AMP ha inviato una nota in cui sottolinea che:
“agli inizi dell’anno e prima di sciogliere qualsiasi riserva a ricoprire il ruolo di candidato a sindaco, ho commissionato diversi pareri legali “pro veritate” ad autorevoli legali e docenti di diritto amministrativo. Tutti i pareri all’unisono definiscono un quadro di accesso alla candidatura, a seguito di attenta valutazione delle normative di riferimento, corredate da numerose sentenze della Corte di Cassazione, anche a fronte del mio ruolo come direttore dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo”.
Secondo la tesi difensiva dell’ex candidato a sindaco “il consorzio di gestione dell’AMP non è dipendente (art.60 del TUEL) né vigilato (art.67 del TUEL) dal Comune di Olbia. Per questo non sussiste alcun ostacolo alla mia presenza in consiglio comunale”.
E aggiunge: “Convintamente porteremo avanti compatti la difesa della nostra posizione. Riteniamo che qualsiasi iniziativa per negare l’accesso al mio ruolo di consigliere eletto avrà solo la funzione politica di estromettere il capo della minoranza dalla massima assise cittadina, determinando una gravissima violazione del basilare principio democratico di dare voce a chi in questo momento rappresenta mezza città”.
Anche la neo eletta consigliera del M5S, Teresa Piccinnu ha inviato una nota di solidarietà al suo capogruppo in Consiglio, Augusto Navone: “Il rispetto delle regole è alla base dei principi ispiratori del M5S, ma con questo atto (l’avvio di procedura di incompatibilità votato dalla maggioranza del consiglio comunale, ndr) si vuole semplicemente mettere all’angolo l’avversario politico votato da quasi il 48% degli elettori. La democrazia ha bisogno di più voci e una buona amministrazione ha bisogno di mettere in atto buone pratiche condivise non attacchi meramente strumentali”.
































