Dovevano imbarcarsi ieri sera sul traghetto Moby/Tirrenia con partenza ore 22:30 da Civitavecchia per Olbia ma per un guasto comunicato ai passeggere un’ora più tardi, alle ore 23:30, la partenza è stata annullata e rinviata a oggi alle 14:30. “Si tratta dell’ultima tragicomica puntata dei trasporti dalla Sardegna verso la penisola”, ha commentato un gruppo di persone che solo oggi, con un ritardo complessivo di circa 13 ore, è riuscito a partire.
“Le prime avvisaglie di un imminente ritardo le abbiamo avuto già ieri quando eravamo in banchina con le auto in fila per l’imbarco – dicono dall’interno della traghetto che ha appena mollato gli ormeggi dal porto laziale -. Intorno alle 21:30 ci comunicano che per ‘problemi tecnici’ ci sarebbe un ritardo di due ore nelle operazioni, mentre allo sportello ci assicuravano che risolti i problemi saremo senz’altro partiti”.
Ma l’odissea era appena all’inizio. “Alle 23:30 ci arrivano comunicazioni ufficiose da parte del personale che intercettiamo in porto. Confermano che c’è un guasto a bordo, in particolare alll’elica ma che comunque la nave partirà”.
Fino a quel momento tutti i passeggeri sono rimasti sul molo a bordo delle auto. “Solo a mezzanotte circa abbiamo lasciato l’auto sul piazzale e ci hanno fatto imbarcare sulla nave ferma per guasto ma almeno abbiamo potuto avere la cabina. Siamo riusciti a entrarci solo all’una e venti e abbiamo trascorso la notte sulla nave attraccata al porto”.
Questa mattina intorno alle 10:30 ci hanno fatto scendere e nuovamente ci hanno fatto incolonnare con le auto in attesa di essere imbarcati su una seconda nave che ancora non c’era. E sono passate altre ore senza sapere cosa sarebbe successo”.
“Inutile sottolineare quanto per tutti i cittadini ma sopratutto per noi sardi, siano fondamentali questi collegamenti e quanto sia necessaria una maggiore affidabilità dei trasporti. Siamo nelle mani di persone incompetenti – si sfoga uno dei passeggeri – che chiedono un lauto riconoscimento economico per dei servizi inesistenti. Vi chiedo di rendere nota questa vicenda, con la speranza che prima o poi le cose possano cambiare in meglio”.