Le alte temperature del mare che in alcuni punti del golfo di Olbia si sono attestate intorno ai 30° hanno provocato la moria per anossia della produzione di cozze, ostriche e arselle.
“Una prima stima dei danni – fanno sapere dal consorzio dei molluschicoltori di Olbia – evidenzia in alcune aree una perdita superiore al 50% con punte del 100% in quelle più interne, per un totale sicuramente superiore a 6.000 quintali ed un danno economico, provvisoriamente stimabile, superiore a 1,5 milioni di euro. Il danno ha interessato gran parte delle 16 cooperative socie.
È stato avviato il procedimento di accertamento dei danni con gli enti interessati: R.A.S. , agenzia ARGEA , Autorità sanitaria, Direzione marittima, sindaco di Olbia. Seguirà la richiesta di proclamazione dello stato di calamità naturale per la richiesta degli eventuali indennizzi per la perdita di reddito delle aziende.
Evidenziamo peraltro – recita la nota – che il danno subito poteva essere almeno parzialmente ridotto ove fosse stato possibile ultimare entro giugno gli impianti all’uopo in progetto nell’area esterna al Golfo interno (Lido del Sole), più refrigerata ed ossigenata, dove la produzione avrebbe dovuto essere trasferita entro la metà luglio.
Sin dal mese di maggio avevamo comunicato agli Enti preposti l’inizio lavori, con la necessità di un rapido riscontro al rilascio (all’impresa incaricata) dei necessari nulla osta che, viceversa, non sono mai stati rilasciati per una serie di rimbalzi burocratici tra vari Enti, impedendo pertanto l’ultimazione dei lavori ed il conseguente trasferimento delle produzioni.
Di tale pericolo di moria avevamo già dato segnalazione agli Enti interessati sin dal mese di giugno ma, purtroppo, non siamo stati ascoltati ed oggi ne scontiamo i danni e la perdita economica”.