Quando, un mese fa, l’archeologa Letizia Fraschini mi telefonò per chiedermi se volessi partecipare come volontario a Monumenti Aperti 2018 non esitai un secondo a dire si! Da una persona come me che ha studiato e continua a studiare diritto magari ci si aspettano altre passioni, ma l’interesse per la storia e per l’archeologia mi ha accompagnato fin da piccolo.
D’altronde è inevitabile in una città come Olbia, dove ogni scavo nel centro storico conduce a meravigliose scoperte. Ho vissuto e osservato gli scavi del tunnel, i ritrovamenti in via Regina Elena, al Corso e alla necropoli di San Simplicio. La storia della mia città mi rende orgoglioso delle mie origini.
Venerdì sera 4 maggio si inaugura la manifestazione Monumenti Aperti con la riuscitissima conferenza del dott. Rubens D’Oriano sugli scavi del tempio necropoli di San Simplicio. La sala conferenze piena non placa un po’ di apprensione per le previsioni meteo negative, che avrebbero comportato l’annullamento di alcuni eventi collaterali e le visite ai siti all’aperto previste per sabato pomeriggio. La paura era quella di vedere andare in fumo tutto il lavoro di preparazione.
Il sabato pomeriggio ci si ritrova presto al museo, nostro “quartier generale”, e gli studenti degli Istituti Scolastici di Olbia iniziano a chiamare Letizia (Fraschini, archeologa, ndr). Tutti dicon la stessa cosa: “noi vogliamo uscire anche con la pioggia. Abbiamo studiato e vogliamo spiegare la nostra storia”.
Alcuni eventi per la paura della pioggia sono stati spostati al Museo e, in poco tempo, tutte le Associazioni Culturali coinvolte si sono attivate e in sinergia lavotando per aiutare la referente scientifica e gli studenti affinchè tutto si svolgesse nel miglior dei modi. Quella che sembrava una giornata persa, si è trasformata nella più costruttiva.
Tutti insieme a vivere i nostri ragazzi. Ci hanno accompagnato tanti eventi collaterali: i balli sardi dei bambini della scuola primariadi via Vicenza, il laboratorio “La cultura del riciclo” proposto dall’Associazione culturale Sas Janas, la fantastica esibizione Body percussion realizzata dagli alunni della scuola media E. Pais e lo spettacolo musicale in omaggio alla Canción Americana in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo.
Alle 15.00, come previsto, iniziano le visite guidate al museo e, perdonatemi se faccio preferenze ma un encomio speciale va rivolto ai piccoli e meravigliosi alunni della Scuola primaria di via Vicenza, che sabato hanno accompagnato un migliaio di visitatori tra le sale del Museo Archeologico della città, esponendo con sicurezza la storia dei relitti delle navi di epoca romana affondate dai vandali nel 450 d.C. e tutto ciò che le teche del museo contengono.
Domenica: il giorno clou! Il sole splende e si comincia: prima tappa all’isolato punico-romano per attaccare nuovamente i cartelloni rovinati dalla pioggia poi via a Porto Rotondo dove la dottoressa Paola Mancini ha egregiamente guidato i visitatori alla scoperta della torre di avvistamento punica. Poi tappa al Pozzo sacro di Sa Testa e all’acquedotto romano Sa Rughittola dove gli studenti si sono cimentati anche nelle descrizioni in inglese e tedesco.
Piccola pausa per pranzo e poi tappa al Castello di Pedres e alla Tomba di Giganti di Su Monte ‘e S’abe e anche qui si è registrato un successone! Si torna al museo e continuano ad arrivare le foto dai vari siti del centro. Foro romano, terme romane, Chiesa di San Paolo, Basilica di San Simplicio, San Paolo, necropoli e mura puniche, biblioteca, terme, locanda del conte Mameli e vie del centro storico, pieni zeppi
di visitatori.
Unica nota dolente le mura puniche di via Torino, ripulite il sabato e già vittime da anni dei vandali imbecilli, vengono “adornate” la domenica mattina con buste di spazzatura di ogni genere e anche con due aspirapolvere… speriamo con il cuore che l’amministrazione comunale riesca, prima o poi, a salvare questo importante sito archeologico unico al mondo.
Punte di diamante gli altri eventi collaterali della domenica: le visite al Faro guidate dall’Associazione culturale Insula Felix, la visita alla cisterna monumentale di età romana nella Locanda del Conte Mameli, l’esposizione “La cultura musicale attraverso le immagini” a cura dell’Associazione culturale Larathanos al Refettorio dell’Arte, la mostra fotografica “A Olbia si sa: dove scavi scavi…” organizzata dall’Associazione Argonauti in collaborazione con la Soprintendenza alla Società dello Stucco, l’Archeo Bike Tour organizzato da Olbia Experience e il giro per i siti archeologici organizzato dal Vespa Club Olbia.
Si chiude con le proiezione, a cura di Dionigi Pala, delle cartoline del nostro passato, quella che era Terranova Pausania e oggi è Olbia, la città felice. È saltata invece, purtroppo, la rievocazione storica di Olbia Punica organizzata dall’Associazione Sardinia Romana, a causa del maltempo che ha colpito la zona di Oristano, ma non temete: l’evento sarà riproposto a breve!
Vorrei chiudere il breve racconto di queste due splendide giornate riportando il testo di un messaggio che mi è arrivato il sabato sera da parte di una cara persona che vive a Olbia ma non ci è nata: “oggi mi sono sentita olbiese”: ecco, questo deve essere il nostro obiettivo, sentirci tutti fieri di essere nati e di vivere in questa città, piena di difetti e problemi ma colma di pregi e con una grande storia alle spalle, che nulla ha da invidiare ad altre città della Sardegna.
Amiamo Olbia e aiutiamola, tutti insieme, a farla crescere, a migliorarla e a far conoscere la sua storia millenaria! Grazie all’assessore Sabrina Serra, sempre presente e sempre pronta a sostenerci e aiutarci in questa avventura, grazie a Letizia Fraschini, archeologa e docente della Scuola Capofila Liceo Classico Gramsci, ai dirigenti scolastici, referenti professori, associazioni culturali e alle mie compagne di avventura Alessandra Soddu e Elisa Cristiano.
Gianluca Antolini