Mentre si attende che il cosiddetto “Progetto Manicini” venga pubblicato sul Buras e, quindi possa attivarsi quella “fase obbligatoria di pubblicazione e proposizione da parte dei soggetti interessati di eventuali osservazioni”, l’assessore Paolo Maninchedda (che per intenderci è anche il presidente dell’Autorità di Bacino) chiarisce un punto fondamentale sull’approvazione preliminare del “Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia” avvenuta il 18 dicembre scorso. E sempre oggi, il Progetto considerato “opposto” e vale a dire quello del Canale Scolmatore, viene inviato al Tavolo di Coordinamento regionale con “valenza” di osservazione. Vediamo di capirci qualcosa.
Nel suo articolo pubblicato oggi nel blog del Partito dei Sardi, Sardegna e Libertà dal titolo “La politica è cacchina, la tecnica è rose e viole” Maninchedda, nel passaggio che ci interessa di più chiarisce che “La Regione non considera le proposte di mitigazione presenti nel Quadro (“Progetto Mancini”, ndr) come se fossero un dogma, ma le sottopone a un giudizio di evidenza pubblica in modo che, per esempio, la proposta del grande canale esterno all’abitato (“Progetto canale scolmatore”, ndr), contrapposta alla proposta attuale delle vasche di laminazione interne all’abitato, possa avere una modalità per essere presentata e valutata tecnicamente”. A questo proposito, proprio oggi, lo Studio d’Equipe di Olbia che ha realizzato il “Progetto del canale scolmatore”, gioca d’anticipo e “trasforma” tale progetto, in osservazione.
Il titolo è inequivocabile: “Opere per la Salvaguardia idraulica della Città di Olbia mediante Canali Scolmatori. Invio Progetto di fattibilità con valenza di “osservazione”, a termini di legge, alla Deliberazione n° 2 del 18/12/2014 a cura dell’Autorità di Bacino Regionale (Comitato Istituzionale).
La lettera della trasmissione del progetto è stata inviata non solo all’Autorità di Bacino Regionale che come si sa è l’organo politico di cui fanno parte il governatore Pigliaru, 4 assessori (compreso Maninchedda, presidente) e tre rappresentati delle Province e Comuni, ma anche ai nuovi soggetti chiamati a partecipare al Tavolo di Coordinamento: l’Assessorato della difesa dell’ambiente (Direzione generale della difesa dell’ambiente, la Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale), l’Assessorato dei Trasporti, la Direzione generale della Protezione Civile, la Provincia di Olbia-Tempio, la Prefettura, le Ferrovie dello Stato e l’ A.N.A.S.;
Ecco il testo integrale della lettera.
Si fa seguito alla precorsa corrispondenza e all’incontro informale tenutosi in Municipio in data 02/07/2014 con il Vicesindaco ed Assessore all’Urbanistica Avv. Carlo Careddu, con i Dirigenti Comunali dei diversi settori e altri soggetti, alla presenza del Prof. Mancini e del Dr. Tilocca, incaricati dell’Aggiornamento del PAI. Il tutto a seguito della pubblicazione dell’Aggiornamento del PAI in data 18/12/14 a cura dell’Autorità Bacino Regionale (Comitato Istituzionale).
I sottoscritti, non incaricati ma incoraggiati ad approfondire l’idea progettuale esposta, con l’ausilio dei nuovi dati idraulici recentemente elaborati dal Gruppo di progettazione scelto per la revisione e l’aggiornamento del PAI, hanno completato l’approfondimento del Progetto di fattibilità della salvaguardia idraulica di Olbia mediante canali scolmatori.
Quest’ultima proposta fa seguito a quella dell’86, con la quale si era inteso suggerire un’ipotesi di lavoro, solo oggi diventata concreta sulla base degli approfondimenti effettuati.
È con questo argomento che il negativo giudizio sulla soluzione dei “canali scolmatori”, espresso nella Relazione di Aggiornamento al PAI, appare del tutto fuori luogo, avendo riguardato un idea, non una proposta definita e concreta.
La soluzione appena accennata, infatti continua a distinguersi dall’ipotesi privilegiata nella Variante al PAI, in quanto impedisce all’acqua alluvionale di entrare in Città, e perché ha costi sensibilmente ridotti.
Solo con suddetta impostazione, a parere degli scriventi, si potrà evitare di mettere mani, come ampiamente illustrato in relazione, all’insufficienza idraulica di moltissime opere realizzate in Città in tutti questi anni ed al mancato rispetto delle distanze dei fabbricati dai canali e corsi d’acqua, accertato dai competenti organi (circa 350 di cui oltre 100 entro i 4 mt).
Allo scopo è stata con la presente formulata un’ipotesi progettuale capace, già in prima fase, con l’eliminazione dei “tappi” al Ponte di Ferro e al Centro Martini assieme ad alcuni altri accorgimenti adottati nei tratti terminali, di evitare il ripetersi delle condizioni del 18 Novembre 2013.
Al riguardo si fa notare che l’esecuzione dei canali scolmatori previsti in seconda e terza fase servirà a dare tranquillità assoluta lungo gli esistenti canali e rii a carattere torrentizio, che attraversano Olbia.
Soluzione, quella prevista che, puntando a limitare l’ingresso in Città dell’acqua eccedente le caratteristiche delle esistenti opere, eviterà come detto la demolizione delle tante opere inadeguate, realizzate negli ultimi anni.
Ritornando alla soluzione in esame, si fa presente che i valori di portata assunti per il dimensionamento fanno riferimento ai dati previsti dal Piano di Bacino in corrispondenza delle stesse sezioni di chiusura.
Sinteticamente, con il presente progetto si propone di “scolmare”:
1) il Riu Abba Fritta, da deviare sul Bacino imbrifero con sbocco nel Golfo di Cugnana, attraverso il Rio Maronzu;
2) i Rii del Bacino Sud, con recapito nel Rio Padrongianus. Questo scolmatore è previsto a partire dal Rio Sa Fossa-Seligheddu fino a comprendere: lo stesso Seligheddu, il Pasana, il Tannaule ed il Sa Liorra, quest’ultimo comprensivo del Grisciuras, Corrimozzo e Sos Teggias, apporti che hanno pesantemente influito sui danni causati ai Quartieri di Maria Rocca e Bandinu, posti a Sud della Città;
E’ inoltre previsto di lasciar defluire il Gadduresu ed il San Nicola, con un “ritorno” di 200 anni (modificabile fino a 500), rispettivamente attraverso il tratto finale del Seligheddu (ex Ponte di Ferro) il primo, gli esistenti tratti di canale, terminali del San Nicola e Zozò, il secondo.
Stante le problematiche e relative soluzioni, trattate nell’allegata Relazione e Stima sintetica delle opere da eseguire, si prevede, consapevoli delle difficoltà per il reperimento immediato delle risorse, di sezionare in tre distinte fasi gli interventi previsti.
È a questo fine che si è ipotizzato di eseguire in prima fase alcuni lavori ed opere, pur non oggettivamente indispensabili, ma utili onde far fronte all’urgenza di trovare soluzioni ad alcune problematiche correlate ai tempi di realizzazione dei previsti canali scolmatori, con “tempi di ritorno” oltremodo garantisti, potendo andare oltre i canonici 200 anni.
Il tutto a vantaggio di soluzioni che consentano alla Città di Olbia, di dimenticare la passata
esperienza del 18 Novembre 2013.
Per dare ulteriore senso ai discorsi fatti, si vuole ora fare un cenno ai costi previsti per le tre fasi:
− 1ª Euro 19 Milioni, compresi espropri, per la rivisitazione degli sbocchi a mare ed i tratti finali del Seligheddu, Zozò e San Nicola;
− 2ª Euro 9 Milioni, compresi espropri, per la realizzazione dello Scolmatore “Santa Lucia”;
− 3ª Euro 61 Milioni, compresi espropri, per la realizzazione dello Scolmatore “San Giovanni Paolo II”, frazionabile, pur esso in più lotti funzionali;
Tutto ciò premesso, i sottoscritti:
a) accogliendo l’unanime invito da parte dei partecipanti al Convegno del 10/11/2014, tenutosi all’Hotel Doubletree by Hilton di Olbia, nonché da parte dei partecipanti all’incontro del 18/11/14 organizzato presso il Grand Hotel President dal Comitato per la tutela degli Alluvionati, per l’illustrazione del Progetto;
b) ritenendo opportuno, soprattutto nell’interesse della cittadinanza, che l’ipotesi progettuale in oggetto venga riconsiderata ed inserita nella competente pianificazione, visto il carattere flessibile,
e mai rigido, che un piano deve sempre mantenere;
INVIANO
unitamente alla presente, il Progetto di Fattibilità relativo alla Salvaguardia Idraulica di Olbia mediante la realizzazione di Canali scolmatori esterni alla Città, chiedendo di valutarne la validità economica e progettuale, per poi inserirlo nella Pianificazione dell’assetto idrogeologico,
CHIEDENDO
che nel contempo tutto l’insieme venga considerato, a termini di legge, come “OSSERVAZIONI” al contenuto della Delibera n° 02 del 18/12/2014 emessa dall’Autorità di Bacio Regionale – Comitato Istituzionale.
(Altre immagini in fondo all’articolo)
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