Mentre Cinquestelle continua a parlarsi addosso nei Metup (ci piacerebbe che le chiamassero in italiano “riunioni” ma forse perderebbero di appeal) in attesa che Grillo benedica la lista ma, a quanto ci hanno detto, non avverrà prima di dicembre, in questo tiepido post ferragosto si continua a guardare al centrodestra. A seconda di come si metteranno le cose il partito di Berlusconi potrebbe diventare il tacchino ripieno da spartire nel tavolo elettorale apparecchiato per San Simplicio 2016. E mentre la destra, quella di Matteo Sanna e Gianfranco Bardanzellu serra i ranghi a prescindere da Forza Italia, l’unico veramente contento se dovesse davvero candidarsi Settimo Nizzi a sindaco, sarebbe, manco a dirlo, Gian Piero Scanu.
Il dem-ocristiano del PD, già per altro sconfitto da Nizzi, non vede l’ora di leggere su Olbianova l’annuncio della candidatura di Nizzi VII. Addirittura avrebbe già preparato grembiule, forchettone e coltellaccio per avere la prima scelta e prendersi le cosce: una delle due è rappresentata da Michele Fiori che non ha mai accettato ufficialmente il passaggio a Forza Italia. Flowers ci metterebbe meno di un secondo a passare con il partito della nazione di Jampier se solo aleggiasse davvero la possibilità della candidatura di Settimino.
Scanu sa bene che il PD non potrà ripresentarsi con un sindaco di destra come è stato con Giovannelli nelle ultime elezioni ma sa altrettanto bene che per vincere le elezioni, a prescindere dai vari maghi Merlini, diventerebbe fondamentale acquisire almeno in parte i numeri in fuga di Forza Italia.
A quanto pare avrebbe già messo in azione alcuni esploratori come Ramona Cherchi, direttrice dell’Hilton già testata da Scanu come referente per i giornalisti durante la cerimonia di avvio dei lavori del Mater Olbia. Ramona sarà certamente fra i suoi candidati di punta. Però, tornando dall’altra parte, Nizzi, che gli piaccia o no, dovrà fare i conti con il coordinatore regionale degli azzurri.
Quell’Ugo Cappellacci suo nemico di sempre che si trova benissimo, invece, con Marcolino Piro. Capellugo lo vedrebbe molto bene sulla poltrona di Giovannelli. In effetti, la verità la vuole Dio, Marcopiro in Consiglio comunale ha lavorato tanto e la sua crescita è politicamente evidente. Cantano le carte firmate e, soprattutto, le presenze. Piro non passerebbe mai con Jampier a meno che non si elimino i vessilli figli della quercia. Più liberi senz’altro Marzio Altana e Tiziano Pinna ma non trapelano rumors.
A proposito qualcuno si è chiesto in caso di vera diaspora tra Jampier e Narden a chi va il marchio del PD? Elementare: andrebbe a Scanu che tiene stretta la segreteria cittadina per la Corda. E dall’altra parte che succede? Elementare 2: una grande lista civica modello Federazione Democratica senza garofani ma con le redivive spighe di grano dorato in bocca a tutti consiglieri del PD1 (forse anche a Ninni Chessa attuale assessore del Bilancio) con Carlo Careddu candidato sindaco. Un momento. In quel caso potrebbe funzionare tutto benissimo a Olbia ma per lui sarebbe quanto meno imbarazzante spiegarlo al segretario Renè Soru suo mentore da tempo avendogli aperto la segreteria regionale. In effetti, a pensarci bene, questa può rappresentare una complicazione per l’ambizioso Carcarlo che spera di chiudere la consigliatura con il PUC in cima al suo curriculum.
Oddio. Sta a vedere che PD1 e PD2, capaci di diaboliche divisioni in Consiglio comunale al punto da continuare a farsi la guerra con due capigruppo (unico caso in Italia), si ricompattano? Sarebbe clamoroso anche se in politica si vede di peggio. A quel punto, però, forse ci penserebbero gli elettori a ricompattarli davvero ma allo Spirito Santo!
Ps. Chiediamo scusa a Vanni Sanna se in questa puntata di Meteoelezioni non abbiamo parlato di lui.