Il Gruppo di Olbia della Guardia di Finanza, coordinata dal comandante Claudio Lazzari, ha scoperto una sartoria che produceva e vendeva al pubblico mascherine di stoffa non certificate e pertanto potenzialmente pericolose. In particolare, la titolare pubblicizzava su Facebook la produzione artigianale di “mascherine anti-coronavirus” con indicazione del proprio numero di cellulare per le commesse di produzione.
I finanzieri sono intervenuti proprio in presenza di un acquirente procedendo a denunciare la titolare dell’esercizio all’Autorità Giudiziaria per “frode nell’esercizio del commercio”, oltre a sequestrare più di 20 mascherine pronte per essere vendute e il denaro ritenuto provento della vendita.
Solo nella giornata di ieri sono state complessivamente sospese quattro attività commerciali nel nord Sardegna: una seconda sartoria ad Olbia, una cartoleria di Calangianus, e una rivendita di articoli vari di Porto Torres. I titolari sono stati denunciati.
La violazione degli obblighi imposti a carico dei gestori di pubblici esercizi o di attività commerciali è sanzionata altresì con la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni che sarà applicata dalla Prefettura.
L’azione della Guardia di Finanza continuerà costantemente in tutta la provincia assicurando sostegno alla cittadinanza ed ogni necessario supporto all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
L’attività di analisi è stata estesa anche ad eventuali attività effettuate nei “retrobottega” delle attività commerciali nonché ai principali marketplace del web, disponibili anche attraverso i social network, con la finalità di intercettare violazioni alla disciplina sulla pubblicità dei prezzi, la qualità delle merci e casi di frode in commercio.
La guardia di Finanza annuncia che “in questo periodo di grave emergenza determinata dalla diffusione del Coronavirus, ha ulteriormente intensificato su tutto il territorio di competenza i controlli sulle prescrizioni contenute nei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri”.