★ VIDEO ★ I primi, trascurabili, sintomi, poi lo stato confusionale e, a seguire, il viaggio all’inferno senza biglietto di ritorno. Il medico Marcello Acciaro che ha lavorato all’Areus, ora impegnato nell’attivazione in Sardegna del 112, Numero Unico di Emergenza, racconta in video a Olbianova, il dramma di aver contratto il Covid dopo averlo combattuto professionalmente su larga scala dall’inizio dell’emergenza.
“Vivevo la realtà come in un sogno – racconta il medico ai nostri microfoni – senza che la mia memoria fissasse quanto stava accadendo”. Acciaro ha trascorso circa un mese all’inferno in preda di un killer invisibile e diabolico.
Poi, dopo essere stato intubato e in coma assistito per oltre trenta giorni, il lento risveglio. Il trasferimento da Sassari al Mater Olbia e il recupero quando sembrava che non ci fossero più speranze di tenerlo in vita.
Il racconto di Marcello Acciaro è privo di qualsiasi tecnicismo medico. Il racconto, lucido e analitico, è quello di un essere umano che ha vissuto con la piena consapevolezza di aver consumato la propria vita. Ma il capolinea, “grazie a Dio e alla grande professionalità dei medici che mi hanno assistito, non è arrivato e oggi posso raccontare la mia esperienza con la speranza che i più ostinati avversari delle norme anticontagio si ravvedano e tutelino se stessi e i propri cari”. Di seguito la sua intervista ►