Il saluto più sofferto a Gianni Olandi è apparso sulla copertina del suo giornale online Buongiorno Alghero. “Se n’è andato in silenzio, senza clamore e lascia un vuoto incolmabile perché Gianni era un collega, un padre, un nonno, un compagno e un profondo conoscitore di Alghero, la sua città. Mancherà a tutti”.
Conoscevo Gianni dal 1980. Insieme prestavamo servizio a RTF, Radio Tele Finsar di Luisito Bozzo. Gianni lavorava principalmente per La Nuova ma collaborava con la TV. Era un grande. Non solo come professionista ma anche come uomo. Sempre pronto ad aiutare i più giovani (io avevo 19 anni) senza mai risparmiarsi.
Lavorava tanto e sempre, senza sosta. Il giornalismo è stata la sua casa principale anche quando le delusioni professionali gli hanno spezzato il cuore. Aveva coraggio, spesso poteva apparire burbero e a volte dispotico ma, di certo, non la mandava mai a dire. Né ai potenti né ai colleghi. Per questo aveva tanti amici ma anche molti nemici. Negli ultimi anni si era dato al Web con Buongiorno Alghero e, con grande fatica, ha lavorato per affermare la testata di cui, in un certo senso, anche Olbianova era inizialmente gemmata.
“Dobbiamo fare Buongiorno Sardegna – mi detto al telefono pochi giorni fa -. Io da Alghero, tu da Olbia Maurè, poi mettiamo dentro gente seria di Sassari, Nuoro e Cagliari e facciamo un network, ognuno con la sua autonomia”.
Questo era il suo sogno e tale resterà. Purtroppo. Gianni era il mio mentore, la persona che trovavo al telefono quando avevo qualche dubbio. Le sue indicazioni e le sue risposte alle mie domande si sono rivelate sempre giuste. Quanto mi mancherai ancora non lo posso sapere. Per ora sei talmente vivo dentro di me che neanche queste parole mi convincono che te ne sei andato. Gianni, vorrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Un abbraccio a Maurizio e alle persone che nella vita ti hanno davvero voluto bene.