La sua passione per le rime è nata tanti anni fa insieme a quella per la poesia. È stato grazie alla scrittura delle canzoni, però, che ha potuto mettere nero su bianco la sua visione del mondo.
Il primo album di Lorenzo Miscera, in arte Smiscio, trent’anni, di Siniscola, si intitola “Hotel”. “Il titolo parte dall’aver descritto le mie esperienze più intime come fossero le stanze di un albergo – dice l’artista -. Provengo dal rap e dal freestyle ma questo concept album è ibrido. Racchiude anche sonorità pop punk e brani di cantautorato”.
Nel disco presenti otto tracce e un monologo apripista. “Sono pezzi attraverso i quali provo a comunicare sentimenti che vanno dall’incertezza alla voglia di rivalsa, dal dolore per un amore finito a quello per un lutto lutto, fino al senso di colpa”.
“Hotel” è stato prodotto dal musicista e compositore olbiese Marco Azara, nonché chitarrista di Salmo. “È lui il valore aggiunto di questo album – dichiara Smiscio -. Mi ha aiutato a crescere ed è quello di cui avevo bisogno. Prima di conoscerlo sono stato fermo quasi tre anni. Venivo dal rap in un periodo in cui quel genere è stato inglobato dalla trap, nella quale non mi rispecchiavo per niente. Avevo bisogno di potermi esprimere e Marco è riuscito a captare le diverse sfaccettature dei miei brani, cogliendone il senso e facendo prendere forma ai pezzi. Adesso lo considero un vero e proprio fratello maggiore”.
E nel domani di Smiscio cosa c’è? “Sono un assistente bagnanti che fa musica e sogna di mettere su un gruppo – spiega il 30enne -. Sarebbe bello suonare live con dei bravi musicisti, basso, batteria, chitarra e qualcuno che cantasse insieme a me. Non penso ai soldi, voglio soltanto imparare ad essere un bravo performer che domina il palco”.