Vorrei raccontare l’odissea di quattro classi della scuola di via Vignola, due delle quali dell’infanzia.
Domenica 18 ottobre la maestra ci comunica in via ufficiosa che a scuola è transitata una persona positiva, per cui dobbiamo rimanere a casa in attesa di una comunicazione da parte della scuola ed una telefonata da parte dell’ATS. L’email ufficiale da parte delle scuola, arriva il lunedì 19,da premettere che per tutta la sera di domenica gira in rete una circolare che informa chicchessia, tranne noi genitori delle classi interessate.
A questo punto ci consideriamo in quarantena fiduciaria, i nostri bambini non possono uscire di casa,noi genitori possiamo andare al lavoro e i fratelli e le sorelle possono tranquillamente frequentare la scuola. Mah! Questo protocollo va veramente spiegato. Dopo cinque giorni, ci comunicano che il 26 mattina bambini faranno i tamponi, quindi il lunedì, in drive in siamo tutti lì, alunni e docenti.
Uno strazio, vedere circa 80 bambini fare il tampone. Ad oggi domenica primo novembre, noi genitori non abbiamo ancora ricevuto l’esito del tampone, che a quanto ci hanno detto, vanno a Sassari per essere analizzati, poi ritornano qui per la firma e solo allora ci vengono comunicati. Per concludere, i giorni di quarantena sono stati rispettati, i tamponi sono stati fatti eppure a casa abbiamo ancora degli innocenti in galera.
Dimenticavo una cosa importante, la didattica a distanza in questo caso non è stata messa in atto perché i docenti risultano in malattia, quindi non possono esplicare attività burocratiche e didattiche. Ci chiediamo ormai da giorni, dovesse riaccadere, ci bloccano di nuovo e ci lasciano soli per altri quindici giorni?
Un’altra cosa importante che non ho scritto è che la persona positiva non è stato per lungo tempo a contatto con i nostri bambini, non è ne’ un bambino, né un docente. Chiediamo che venga smussato questo protocollo adottato, perché non vogliamo far rinunciare i nostri bambini al diritto allo studio e alla libertà.
Una mamma