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Primo giornale online di Olbia

Va in pensione l’urologo e la ASL cancella il reparto dall’ospedale di Olbia. Pazienti di calcolosi renale costretti a viaggiare

4 Luglio 2015 ore 10:23 di     - 1 commento



Le guerre, nella storia, non sono mai brevi: c’è quella dei cent’anni, quella dei trent’anni, fino alla guerra lampo, che però è solo un’aggressiva strategia militare. Anche il malato di calcolosi renale, detta anche “mal della pietra”,  conduce una specie di guerra al doloroso intruso lapideo, che non a caso si combatte con il bombardamento o litotrissia. E, per stare in tema, c`è chi paragona il dolore di una colica renale addirittura ad una ferita inferta da un’arma da fuoco. 

 

Il malato dunque animato di grande pazienza, per questo infatti si chiama paziente, inizia la sua personale battaglia, che si rivela spesso molto lunga: cinque, sei, sette o anche più incursioni mirate, per l’appunto bombardamenti. 

 

La mia lotta al microscopico nemico, il nefrolito, dura ormai da otto mesi, senza alcuna trattativa di pace. In questo tempo il teatro di guerra è stato il Reparto di Urologia dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, che ha svolto il ruolo in maniera davvero eccellente, con il primario dottor Enzo Eremita. Ma almeno altri 30/40 sono i pazienti oggi nelle mie condizioni e, in un anno, si parla di non meno di 2500 servizi in urologia generica nel reparto.

 

Il 30 giugno questa specializzazione è stata chiusa: il primario, unico urologo, è andato in pensione con sette mesi di ferie arretrate obbligate, senza un sostituto. I pazienti così saranno dispersi in tanti ospedali, vicini e lontani, con intollerabile aumento di spesa scaricato direttamente sul paziente-malato; il personale invece sarà mandato in trasferta, con inspiegabile aggravio di costi sul paziente-cittadino.

 

L’aspetto più inquietante della vicenda è che Urologia non riaprirà mai più dentro l’ospedale di Olbia, semplicemente perché non compare più nella sua pianta organica, è stato cancellato. I 10 posti letto sono stati assegnati al Mater Olbia del quale però, aldilà dei passaggi elettorali, non sappiamo ancora quando aprirà i battenti e potrà funzionare a regime. Non vorrei nel frattempo che il mio granitico nemico conquisti altri spazi con i suoi temuti segnali di presenza.

Sarebbe stato forse più logico, e più economico per tutti, individuare in anticipo un sostituto temporaneo del Dott. Eremita o, ancora più semplicemente, chiedere un prolungamento del servizio allo stesso primario. Sarebbe pretendere troppo?… la spending review! Tutto questo nel silenzio della mia città.

 

Giampiero Mura, Olbia

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