
Egr. Direttore, la notizia da Lei prontamente diffusa, relativa all’avviso di garanzia emesso dal Tribunale di Tempio nei confronti del dirigente del Comune di Olbia, settore Urbanistica, ing. Tino Azzena, in merito alle modalità di affidamento dell’incarico al prof. Marco Mancini, responsabile del progetto di mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia, è venuta a confermare la validità dell’assunto che ha originato questo Comitato e che ne ha alimentato costantemente l’attività e cioè: scarsa trasparenza, assenza di coinvolgimento dei cittadini, non linearità dell’azione amministrativa adottata dal Comune di Olbia nel procedimento attuato per la Mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia.
Il fatto che la Procura della Repubblica di Tempio abbia rivolto la sua attenzione all’atto iniziale dell’intero procedimento attuato fino ad oggi, ci fa pensare che quanto segnalato nel dossier elaborato dal Comitato dopo la delibera del Consiglio Comunale del 22 maggio 2015 con la quale si approvava il “Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia, contenente le misure e gli interventi di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico e delle relative priorità”, sia stato in qualche modo preso in considerazione.
Il dossier, infatti, all’inizio di giugno è stato inviato a tutti gli Enti, Istituzioni, Organi di controllo in qualche maniera cointeressati alla questione della mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia. Tra essi: Presidenza della Repubblica, Presidenza dl Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture, Ministero dell’Ambiente, Presidenza della Regione Sardegna, Anac, Corte dei Conti, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio,Tribunale delle Acque, Assessorato ai LL.PP e all’Ambiente della Regione Sardegna, ecc.
Ora il Comitato attende con fiducia che vengano chiariti tutti i passaggi di dubbia linearità e confida,comunque, che possano essere recuperati i ritardi fin qui accumulati e che, celermente, ma sempre nel puntuale rispetto delle procedure,si provveda a mettere in sicurezza Olbia. Il tutto potrà essere più spedito se a riparo dalle sicure lungaggini conseguenti ai massicci espropri oggi previsti e che potranno essere non necessari se si andrà nella direzione di lasciare “L’Acqua Fuori da Olbia”! con riferimento all’acqua eccedente la portata dei canali oggi esistenti in città.
Scelta questa che ridurrebbe i tempi per la realizzazione dei lavori per la mitigazione del rischio, consentendo anche un risparmio di spesa oltre che l’automatica riqualificazione del tessuto urbano e del patrimonio immobiliare di Olbia.
Il coordinatore del Comitato, Felice Catasta