Ciao Mauro, sarà stata l’ora tarda, ma ho fatto fatica a comprendere sino in fondo la lettera dell’amico Giovanni Forteleoni da te pubblicata ieri sera. Non scrivo certo per difendere una posizione personale, non mi sento di avere nulla da difendere, né tanto meno per “attaccare” sul piano personale Giovanni al quale qualche giorno fa, davanti alla sua comunicazione di una segnalazione alla segretaria comunale, ho detto io stesso di procedere senza farsi influenzare dal nostro rapporto di amicizia.
Non posso però non provare un sussulto nel leggere alcune dichiarazioni poche chiare e perciò destinate ad una lettura approssimativa e “pericolosa” in un periodo dove lo sport nazionale è diventato quello di “sparare nel mucchio”, attività alla quale Giovanni sembra voler partecipare.
1. Il sottoscritto non ha mai rivestito in 9 anni di militanza politica in un partito, sempre lo stesso, nessun incarico, peraltro mai chiesto (Non si dimentichi l’assessorato alla cultura riconsegnato dal nostro gruppo al Sindaco). L’unico incarico che rivesto, quello di Dirigente Scolastico, il mio lavoro da tre anni e mezzo a questa parte, è frutto di un concorso pubblico nazionale, vinto su base regionale a seguito di anni di studio, sacrifici e una lunga selezione (preselezione, due scritti, un colloquio) i cui atti sono pubblici come da norma. Mi dispiace a questo proposito il riferimento agli incassi certi nel pubblico, per i quali incarichi del genere sono un toccasana. Dico all’amico Giovanni che periodicamente vengono banditi pubblici concorsi ai quali tutti i cittadini con i requisiti richiesti possono partecipare, sono sicuro che viste le sue capacità non avrà difficoltà a superarli, non confonda però ipotetici incarichi con il mio lavoro.
2. Mi dispiace che la mia posizione venga descritta nell’ambito di presunte situazioni “poco corrette in termini di buona politica e forse anche in termini di legalità”. In data 1 luglio 2013, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme anti corruzione, inviavo una lettera al MIUR ed al Ministro per la Funzione Pubblica (Olbianova aveva parlato di presunte incompatibilità) e successivamente chiedevo un parere al MIUR per il tramite dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna. Lo stesso mi rispondeva inoltrandomi una nota di chiarimento del MIUR – Dipartimento dell’istruzione Prot. 0000416 del 19.02.2014 da me inviata alla segretaria generale che aveva fin da subito seguito la vicenda. Numerose sono le note di chiarimento, rinvenibili facilmente in rete, circa la non incompatibilità tra l’incarico di Dirigente scolastico e la carica di consigliere comunale. Come vede io e la segretaria (anche Olbianova) abbiamo ragionato almeno quanto Giovanni Forteleoni sulla vicenda, proprio per sgomberare il campo da situazioni poco chiare. se poi l’amico Forteleoni è in possesso di nuove norme o ritiene di avere una interpretazione più aderente alla volontà del legislatore, sono pronto a lasciare il mio incarico oggi stesso.
3. Ma la cosa che più mi lascia perplesso, sino quasi ad offendermi, è il passaggio nel quale tu Giovanni, ora mi rivolgo direttamente a te per la nostra conoscenza decennale, scrivi “Qual è il limite fra l’amministrare per il bene della città e per il proprio? “. Vedi chi mi conosce e tu mi conosci, o almeno lo pensavo, sa bene che mai in questi anni di militanza politica e di mandato in consiglio comunale ho utilizzato il mio ruolo per fini personali, sfido chiunque a dimostrarlo. E non mi piacciono le facili generalizzazioni, così come le cose “dette e non dette” che producono l’esatto effetto contrario degli obiettivi che tu dichiari di perseguire, per i quali non ho ragione di dubitare. Ho fatto politica in questi anni per una passione personale e alimentato da radici culturali e ideali vicine alle tue. Perciò se come ti ho scritto qualche giorno fa, ti ringrazio perché darai alla segretaria la possibilità di chiarire nuovamente questo aspetto, ti chiedo di essere più chiaro nelle cose che scrivi a mezzo stampa, per evitare di generare facili fraintendimenti.
Chiudo questa lettera, scritta in fretta, più con il cuore che con la ragione, come accade quando si prova dispiacere, invitando l’amico Giovanni a riscoprire quella passione e quella fiducia nella realtà, politica inclusa, candidandosi ad assumere un ruolo propositivo per la nostra città.
Gialuca Corda
Consigliere comunale Popolari per la Sardegna (UDC)