Sono Maurizio, ex assistente di volo Air Italy (e prima Alisarda e Meridiana). La figura e la grandezza dell’Aga Khan è sempre stata indiscutibile ed evidente ai più, e ancor più lampante a chi, come me, ha trovato un impiego dignitoso e appassionante nella sua terra, spesso avara di soddisfazioni lavorative per i suoi figli.
Letto l’articolo del vostro giornale “Una statua in granito per il Principe”, tra i bellissimi ricordi suscitati dai vari interventi, rimane un sapore amaro causato da una “revisione storica” errata.
Ritengo perciò doverosa una precisazione: quando i figli di S.A. Karim hanno deciso di non continuare a seguire i propri investimenti in Sardegna e hanno dismesso, per motivi che non discuto, gli affari legati alla famiglia o al fondo Akfed, hanno progressivamente venduto tutte le attività.
In tal modo moltissimi degli impiegati delle varie aziende hanno potuto mantenere una continuità lavorativa anche con le varie nuove proprietà. Solo un’azienda è stata chiusa a tutti i costi, nonostante il fortissimo interesse di Air France e altri giganti dell’aviazione civile; Air Italy ha così licenziato centinaia di lavoratori, sia in Sardegna sia in Lombardia.
Il sig. Silvio Pippobello, nel suo intervento da voi riportato, ha affermato: “Non ha mai licenziato nessuno”, riferendosi all’Aga Khan. Il signore in oggetto ha dimenticato che la dirigenza Air Italy/fondo Akfed ha deciso per una liquidazione in bonis che ha mandato a casa gli oltre 1400 lavoratori della seconda compagnia aerea italiana, senza appello. Sarebbe stato meno sgradevole non dimenticare i tanti licenziati o, in alternativa, astenersi dal raccontare cose non vere.
Maurizio Pitzanti