Nessun obbligo di tampone o test sierologico per chi parte dagli scali della Sardegna. L’ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas, in vigore da oggi 14 settembre, regola infatti soltanto la procedura per entrare sul territorio regionale e non aggiunge niente di nuovo a quella in uscita. Chi parte dall’Isola non è quindi tenuto a effettuare un test di positività al covid. Unico dovere rimane quello di compilare l’autodichiarazione per il vettore aereo.
All’interno di questa, che dovrà essere consegnata all’imbarco, il passeggero deve dichiarare di non essere attualmente affetto da covid-19 e di non essere stato sottoposto a periodo di quarantena obbligatoria negli ultimi 14 giorni; di non essere affetto da patologia febbrile con temperatura pari o superiore a 37,5° C; di non accusare al tosse insistente, difficoltà respiratoria, raffreddore, mal di gola, cefalea, forte astenia (stanchezza), diminuzione o perdita di olfatto/gusto, diarrea e di non aver avuto contatti stretti con persona affetta da covid-19 nelle 48 ore precedenti la comparsa dei sintomi; ancora, di non aver avuto contatti stretti con una persona affetta da covid-19 negli ultimi 14 giorni.
Nell’autodichiarazione, che alcune compagnie aeree, come Alitalia, hanno previsto anche in formato digitale, il passeggero riporta i dati relativi al proprio indirizzo di domicilio, e-mail e numero di telefono ai fini della tracciabilità nei successivi 14 giorni dallo sbarco e si impegna a comunicare alla ASL la comparsa dei sintomi negli 8 giorni successivi al volo.
Per chi parte della Sardegna, dunque, il tampone potrà essere effettuato volontariamente in strutture accreditate oppure, sempre su base volontaria, negli scali che hanno previsto la possibilità di tampone all’arrivo come quello di Roma Fiumicino.