Carissimi amici e compagni, dopo gli avvenimenti connessi alla mia partecipazione al “Comitato per la Salvaguardia Idraulica di Olbia”, da parte di molti di voi giungono insistenti richieste ad organizzare nella mia casa in campagna (notate bene: non ho detto “di campagna”) un incontro di discussione e convivialità.
Ben volentieri vi ospiterei a casa mia (per chi già non lo sapesse, ad Olbia, località “Putzolu”, in via Padrumannu, in prossimità del torrente “S’Eligheddu”); purtroppo, però, da parte di uno dei magnifici 7 (x2!) c’è stata una pubblica manifestazione di interesse ad abitare, (con la sua famiglia, ha tenuto a precisare!) la mia casa, qualche mese fa, e sono in attesa di un primo contatto: magari potremmo accordarci sul prezzo!
A dire il vero, dopo la doccia fredda dell’equiparazione a dighe delle cosiddette vasche di laminazione, per via del volume complessivo delle acque invasate, la mia casa e i due ettari di terreno circostante hanno ripreso un po’ di valore e, pertanto, io non sono più costretta a svendere, nella speranza che tutto si fermi, prima della catastrofe.
Certo, il luogo, a lavori finiti, più sicuro della Città, può sempre far gola al mio possibile acquirente e non è escluso che, alla fine, ci si accorderà: di fronte ad una ottima offerta, sono disponibile ad abbandonare non il campo, ma i “campi”, dopo una vita di sacrifici: per acquistare i 2 ettari di terra prima, per trasformarli e renderli produttivi dopo. Ovviamente, sto scherzando e non nomino il magnifico/2 (da leggersi: fratto 2, ovvero, mezzo magnifico) solo perchè la mia sensibilità è superiore alla sua.
Finito lo scherzo, vi annuncio che “loro”, i magnifici 7 (x2!), vorrebbero trasformare quasi 127 ettari di zone, in gran parte irrigue, infrastrutturate con i soldi dello Stato, per farle diventare pantani o, peggio, discariche a cielo aperto (Campania docet!) sempre in attesa, come lo siamo ora, da quasi due anni, delle piogge! Questo è veramente paradossale: la siccità incombe e si progettano dighe; in questo caso, Sicilia docet).
Eppure, il Sindaco Giovannelli ed i magnifici 7 (x2!), che pure avevano più volte affermato di “non capirne niente di idraulica”, motivo per cui si affidavano all’illustre prof. MANCINI, avevano parlato di soli, si fa per dire, 44 ettari! Per capire dove vogliono arrivare, osservate il disegno della mia casa e della “loro”, possiamo oggi dire, diga.
Non sarà difficile capire dove e come possano andare a finire i sacrifici di una vita intera, ma, soprattutto, come si possano dilapidare i soldi pubblici: il tutto per incapacità manifesta dei tecnici spalleggiati dai politici (i quali, ben inteso, non credano di avere minori responsabilità, inclusi tutti quelli a vario titolo assenti alla votazione finale del maggio 2015).
Tutto ciò appare ancor più iniquo, anche perchè la proposta di realizzare, in alternativa, 2 canali scolmatori esterni fortemente e civilmente proposti dal Comitato per la Salvaguardia Idraulica di Olbia, è stata giudicata “fattibile”, ma aveva il “difetto“ di costare poco!
Ecco cosa hanno risposto sia il prof Mancini, sia l’ADIS e il Comune alle mie osservazioni: “La casa non può essere espropriata, non può essere delocalizzata a carico del Comune”. Come dire: “crepate!”. Non fosse che la cosa è molto seria, ci riderei anche sopra! Per adesso, non mi rimane che sperare. Fate girare al Mondo Intero il mio grido di rabbia e di dolore.
Antonella Fiori