“Rappresentiamo la comunità senegalese e ogni anno veniamo in Italia – spiega Mbacké appena atterrato -. Il nostro ruolo è quello di fare da ponte tra la diaspora e il Senegal. Parliamo con le autorità per sapere come la comunità si sta comportando e si sta inserendo”.
L’accoglienza ricevuta ha trasformato quella che inizialmente era percepita come una presenza di ospiti in qualcosa di più radicato. “Non ci consideriamo più ospiti perché ogni anno riceviamo una grande accoglienza – continua -. Ci sentiamo a casa nostra”.
La missione ha un duplice obiettivo: incontrare le istituzioni locali per “migliorare sempre il rapporto tra la comunità senegalese e le istituzioni” e confrontarsi con i connazionali residenti. “Questo pomeriggio incontriamo la comunità per restituire quello che abbiamo ricevuto – precisa -. Questo è il senso della nostra presenza”.
L’incontro con il sindaco Settimo Nizzi rappresenta un momento cruciale di questo dialogo. “Dall’aeroporto andiamo al Comune per una visita di cortesia al primo cittadino – spiega Mbacké -. È importante sentire come la comunità si sta comportando”.
Il modello proposto ha una dimensione internazionale. La visita di un mese in Italia sarà replicata negli Stati Uniti, dove il 27 e 28 luglio si celebrerà il Bamba Day con le autorità americane. “Conoscono il nostro approccio religioso basato sull’umanesimo, fondamento di ogni confronto costruttivo – sottolinea -. Vogliamo un Islam pacifico, la coesistenza e la collaborazione”.
La riflessione abbraccia il tema della convivenza multiculturale con pragmatismo. “Tutte le comunità hanno aspetti positivi e negativi, come quella italiana – osserva Mbacké -. Ora la nostra è vista come italiana e non più come straniera”.
Il riconoscimento istituzionale si è concretizzato attraverso il sostegno dello Stato. “All’inizio del nostro soggiorno abbiamo inaugurato la sede di Brescia, una grande struttura realizzata con contributi statali – racconta -. È un segnale di apertura e attenzione delle autorità verso le comunità”.
L’accoglienza ricevuta fin dall’arrivo ha colpito la delegazione. “Ringrazio le autorità e la Polizia – conclude Mbacké -. L’accoglienza che ci hanno riservato è stata straordinaria, un atteggiamento riscontrato ovunque”.
Un esempio di come il dialogo interreligioso e interculturale possa trovare nelle istituzioni locali un terreno fertile per crescere, trasformando l’incontro tra culture diverse in un’opportunità di arricchimento reciproco.
