OLBIA. Un progetto internazionale, un ruolo centrale nella costruzione artistica e la possibilità di raccontare la propria esperienza davanti alle telecamere. Diletta Antolini, danzatrice professionista olbiese di 28 anni, ha trascorso un mese e mezzo in Kosovo per lavorare alla nuova produzione del Balletto Nazionale del Kosovo, intitolata “Deadline”.
A volerla nel team è stato il coreografo Sead Vuniqi, che l’ha scelta come assistente alla coreografia. “Sono arrivata qualche giorno prima dell’inizio ufficiale delle prove per iniziare a lavorare con lui – racconta Diletta Antolini –. In quella fase abbiamo cominciato a sviluppare il materiale coreografico da zero, e poi lo abbiamo insegnato ai danzatori durante la settimana”.
Il lavoro ha coinvolto un team artistico internazionale. “Facevo da tramite tra tutte le figure coinvolte. Oltre a me e al coreografo, c’erano una drammaturga tedesca, due scenografi, uno del Kosovo e una della Turchia. È stato un lavoro continuo, condiviso, ogni giorno a stretto contatto”.
“Deadline” prende spunto dalla crisi della stampa cartacea in Kosovo e immagina una redazione giornalistica degli anni ’20. “L’idea nasce dal fatto che in Kosovo ormai non si stampano più giornali cartacei – spiega la danzatrice olbiese –. Da lì si sviluppa una riflessione sulle dinamiche di stress, pressione, ma anche su legami di amicizia o amore che possono nascere in una redazione, in un contesto di lavoro carico di tensione”.
Lo spettacolo ha debuttato lo scorso 20 marzo nella Sala Atelier del Pallati i Rinisë di Pristina, con una replica il giorno successivo. Sul palco, venticinque danzatori impegnati in un’opera intensa e articolata. “Il pezzo dura un’ora ed è molto complesso – precisa –. Non c’era nulla di pronto all’inizio, abbiamo costruito tutto passo dopo passo”.
Durante il soggiorno, Antolini è stata invitata in alcune trasmissioni televisive locali per presentare lo spettacolo e raccontarne il dietro le quinte. “È stata un’opportunità inaspettata. Ho avuto modo di parlare di quello che facciamo, di condividere il dietro le quinte con un pubblico più ampio. È stato molto bello poter rappresentare anche una parte del lavoro italiano all’interno di un progetto così internazionale”.
Il rapporto con la compagnia kosovara non è nuovo: “Due anni fa avevo già collaborato con loro, ma per un altro coreografo. Questa volta sono stata coinvolta per un periodo più lungo, e questo mi ha permesso di entrare ancora di più nella loro realtà. È stata un’esperienza intensa, faticosa ma molto stimolante. Ho vissuto ogni giornata con il gruppo di lavoro. Questo mi ha permesso di conoscere meglio la loro cultura, il loro modo di pensare, di vivere. È stato un percorso che mi ha arricchita tantissimo, sia a livello professionale che personale”.
Formatasi tra la Stage One di Olbia diretta da Mavi Careddu, Milano e Reggio Emilia, Diletta Antolini ha alle spalle esperienze con compagnie italiane e internazionali, tra cui il Milano Contemporary Ballet e la XL Company.