OLBIA. Undici anni di silenzio. Poi, in appena un mese e mezzo di preparazione, l’esplosione di risultati che ha riportato la Sardegna ai vertici del tiro a palla italiano. Il primo tiratore, Giorgio Bardanzellu, 39 anni, neo campione italiano FIDASC nella categoria senior, è il simbolo di una rinascita sportiva che ha radici profonde e anche il sapore di famiglia.
Il protagonista principale di questa avventura in provincia di Salerno è Achille Bardanzellu, allenatore e capitano della squadra sarda “I Dimonios” che dopo oltre un decennio di assenza dalle competizioni della Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia ha accettato la sfida di ricostruire una rappresentativa regionale. “Ci hanno richiamato alcuni amici perché la Sardegna rischiava di non presentarsi più al campionato nazionale per mancanza di atleti – racconta l’esperto tecnico che aveva già dominato i campionati nazionali tra il 2008 e il 2014 -. La Poligono Santa Lucia attraverso il titolare Nicola Garau di Narcao ci ha contattato invitandoci a iscriverci ed è andata molto bene”.
Il bilancio della spedizione sarda ai recenti campionati nazionali di Pattano ha dell’incredibile: sei atleti hanno conquistato complessivamente 16 medaglie, di cui quattro titoli di campioni d’Italia. Giorgio Bardanzellu ha centrato l’oro nella categoria senior dopo 11 anni di pausa dalle competizioni FIDASC. Un risultato che conferma il talento genetico di una famiglia che ha fatto la storia di questo sport: lo stesso Giorgio aveva già vinto nove titoli italiani nella prima parte della sua carriera.
La medaglia d’argento nella categoria veterani è andata ad Achille Bardanzellu, mentre lady Marisa Concas si è laureata campionessa italiana nel bersaglio mobile. Due giovani promesse hanno completato il quadro d’oro: Nicola Dettoto di Ozieri ha conquistato il doppio titolo italiano (bersaglio fisso e mobile) nella categoria near senior, seguito sul podio da Nicola Zaru di Ardauli con due medaglie d’argento.
La squadra sarda ha inoltre conquistato il terzo posto sia nel bersaglio fisso che in quello mobile, garantendo medaglie di bronzo a tutti i componenti. Tra questi anche il giovane Lorenzo Rozzo, che pur non salendo sul podio individuale ha contribuito al successo collettivo.
La disciplina del tiro a palla, affiliata al CONI attraverso la FIDASC, simula il tiro al cinghiale in due modalità: il bersaglio mobile a 45 metri che richiede due colpi in rapida successione su una sagoma in movimento, e il bersaglio fisso a 50 metri con tiro da fermo. Una specialità che richiede precisione millimetrica e sangue freddo.
Il ritorno ai vertici della squadra sarda rappresenta la conclusione di un percorso particolare. Negli anni di pausa dalla FIDASC, Achille e Giorgio Bardanzellu si erano dedicati al tiro combinato da caccia, una disciplina differente sotto l’egida di un’altra federazione, conquistando due titoli italiani consecutivi.
“In un mese e mezzo abbiamo rispolverato le nostre abitudini e creato una squadra competitiva”, spiega Achille Bardanzellu, che può vantare un palmares storico nel tiro a palla insieme al figlio. La loro esperienza, unita alla freschezza dei giovani talenti sardi, ha creato un mix vincente che riporta l’isola ai vertici nazionali di una disciplina tecnica e affascinante.