In olbiese si dice “A su toppu s’ispina” per definire un evento brutto che finisce per peggiorare le cose già compromesse. Così come nell’immagine figurata a chi zoppica si conficca una spina proprio nel piede malato, Maria Maddalena Asara è protagonista da anni di un autentico accanimento che sembra non concludersi mai. La perdita del lavoro di cuoca per un asilo, bollette dell’energia elettrica, tasse sulla casa lasciata dai genitori, nettezza urbana, stacchi vari per morosità e la ciliegina dell’alluvione che le ha distrutto l’abitazione, non erano sufficienti per renderle la vita impossibile. Ed ecco la “spina”. L’ultima vessazione, avvenuta ieri, ha le caratteristiche di un atto di arroganza senza precedenti. Abbanoa ha un credito nei confronti di Maria Maddalena di oltre 20 mila euro e, in ragione della morosità, non solo ha chiuso l’erogazione dell’acqua ma le ha pure portato via il contatore che la donna aveva acquistato di tasca sua.
Abbiamo faticato parecchio per convincerla ad accettare un’intervista ma il quadro che viene fuori dal breve scambio ai microfoni è quello di una donna forte, di estrema dignità, che non si nasconde dietro lacrime artefatte. Tutt’altro. La signora Azara, madre di due figli cresciuti tra mille difficoltà, è un momumento di donna olbiese capace di subire colpi ma sempre pronta a rialzarsi e a ricominciare da capo. Il suo racconto è un esempio di grande personalità al femminile capace di guardare in faccia la durezza della vita e di non piegarsi mai, nemmeno quando, come in questo caso, non si vedono spiragli di luce. L’intervista è in fondo all’articolo.
{vimeo}https://vimeo.com/122111010{/vimeo}