Dal quarto report sul Covid-19 redatto dall’Aspal, aggiornato al 4 maggio, per verificare l’impatto dell’epidemia sul mercato del lavoro in Sardegna, emerge un dato estremamente preoccupante: dall’inizio dell’emergenza in Sardegna ci sono state 29 mila assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In questa triste classifica è il centro per l’impiego di Olbia che registra il primato in termini assoluti, con 7.863 assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (19 febbraio-29 aprile 2019 vs 19 febbraio-28 aprile 2020), seguito da Cagliari (-4.622), Sassari (-2.547) e Quartu Sant’Elena (-2.081).
Olbia è il centro per l’impiego più colpito (-74%) anche prendendo in considerazione le variazioni percentuali di assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Seguono Alghero (-68%) e Castelsardo (-67%). Come lo stesso report dell’Aspal sottolinea, ad essere più colpiti sono i CPI a maggior vocazione turistica.
In generale i settori più colpiti sono quelli degli alberghi e dei ristoranti (14.119 assunzioni in meno, -80% rispetto al 2019).
Seguono l’istruzione con -69% (- 4.900 assunzioni), noleggio e servizi alle imprese -58% (- 3.917), trasporti -66% (- 1.327), costruzioni -52% (- 1.962) e attività artistiche -73% (- 1.291). Crollano anche i contratti: quelli a tempo determinato con una flessione del 60% (- 25.150) e quelli a tempo indeterminato con un -59% (- 4.521).