La squadra di Marco Amelia subisce la seconda sconfitta in tre gare. Infortuni e decisioni arbitrali contestate complicano un inizio di campionato già difficile.
Continua il momento no dell’Olbia, che perde altri tre punti al “Bruno Nespoli” e si accomoda, seppure in compagnia di altre squadre, all’ultima posizione in classifica. Seconda sconfitta su tre gare giocate, un punto in classifica, sei gol subiti e due realizzati. Questo è il bottino di inizio campionato.
Oggi in particolare, corre il novantaquattresimo minuto di gioco e gli ospiti si spingono in avanti cercando di giocare nella metacampo avversaria, ma mentre tutti si aspettano il fischio finale, arriva inaspettato il gol di Cali che gela lo stadio e i suoi tifosi e al tempo stesso riscalda il cuore ai pochi supporters laziali.
L’Olbia schierata oggi è decisamente migliore rispetto a quanto visto nelle due partite precedenti. Il grande assente è Totti, e Marco Amelia coraggiosamente lo sostituisce con Rizzo, che non fa rimpiangere il figlio del “Pupone”; anzi, si propone spesso come punto di riferimento per i compagni e assicura maggiore equilibrio al reparto. Anche oggi si registrano due infortuni importanti (Marie Saint e Anelli), che proprio nella fase finale della gara avrebbero potuto garantire maggiore esperienza. Così, mentre il pareggio sembra essere il risultato più giusto, Aimone Cali, 27 anni di professione attaccante, raccoglie un passaggio in area, trafigge l’incolpevole Di Chiara e riporta in terra laziale tre punti che fanno morale e classifica.
In sala stampa si presenta Marco Amelia, dispiaciuto per l’esito della gara, ma allo stesso tempo molto sereno per quanto visto in campo contro una squadra costruita per le prime posizioni in classifica.
Mister quanto fa male questa sconfitta? “Fa male tantissimo, soprattutto perché ho visto lo sguardo incredulo dei miei ragazzi. Bisogna saper reagire, oggi abbiamo messo in gioco un piano gara perfetto, una strategia di gioco altrettanto buona e poi la perdi all’ultimo minuto dove dovevamo avere un po’ più di tenuta mentale. Noi anche oggi abbiamo da recriminare un rigore clamoroso per atterramento di Costanzo non assegnato dal direttore di gara. L’ho detto anche all’arbitro che era a due metri dal fallo ed ha preso un grande abbaglio”.
Abbiamo visto un’Olbia diversa che stava in campo meglio rispetto alle precedenti gare ma i cambi effettuati sono dovuti a scelte tattiche oppure ad infortuni? “Principalmente da infortuni sia Anelli che Marie Saint hanno avuto problemi fisici e ci sono mancati proprio nel momento cruciale della gara e così ho dovuto rivedere i cambi che avevo in mente. Abbiamo messo in difficolta una squadra molto forte”.
Nelle ultime due giornate avete subito due torti arbitrali con due rigori non assegnati uno contro il Latte Dolce e l’altro oggi? “È facile ora guardare la classifica e parlare, invece bisogna entrare nell’analisi delle partite e valutare quanto accaduto. Abbiamo concesso una sola occasione purtroppo con lettura sbagliata di una fase finale. I ragazzi sono stati veramente bravi e questa sconfitta brucia parecchio, soprattutto perché non meritata”.
Quanto si sente in discussione dopo tre partite dall’inizio del campionato? “Mah io personalmente mi sento in discussione dal primo giorno di ritiro ad Arona. Per uno che ha l’ambizione di fare l’allenatore deve mettere in conto situazioni come queste”.
Queste le parole del mister a fine gara, adesso bisogna capire se la società intende fare quadrato attorno alla squadra e difendere il lavoro di Marco Amelia oppure se ci saranno novità sul fronte tecnico. Nel calcio tutto può succedere.