L’archivio video dell’ex emittente 5Stelle Sardegna, nata con il nome di Teleregione, entra ufficialmente a far parte del patrimonio pubblico del Comune di Olbia. L’amministrazione ha acquisito l’intero fondo per 20.500 euro, al termine della procedura fallimentare avviata presso la cancelleria del tribunale di Tempio.
La proposta del Comune è risultata l’unica formalmente valida nell’ambito della vendita competitiva indetta dalla curatela della Tesar srl, società dell’editore Gianni Iervolino, scomparso nel 2021, e proprietaria della TV dichiarata fallita nel 2018. Il curatore Fabrizio Oronti, su mandato del comitato dei creditori – composto da ex dipendenti, Italfondiario spa e Grandi Alberghi srl – ha certificato l’unicità e la regolarità dell’offerta.
Il fondo audiovisivo comprende oltre 1.500 supporti, realizzati tra la metà degli anni Ottanta e il 2015, con contenuti di cronaca, politica, società e cultura legati al territorio di Olbia, della Gallura e della Sardegna. Si tratta in prevalenza di videocassette analogiche in formato 3/4 di pollice e BVU, a cui si aggiungono le registrazioni in Betacam, adottato negli ultimi anni prima del passaggio al digitale.
L’archivio nasce tecnicamente nel 1984, con l’ingresso di Gianni Iervolino che rileva l’emittente da Francesco Cassitta, avviando la prima assunzione a busta paga sotto Tesar srl. Nasce così Teleregione, emittente locale che si espanderà con sedi a Sassari, Nuoro e Cagliari. Il trasferimento nella zona industriale consentì la creazione di un database digitale per l’inventario dei contenuti, facilitando l’accesso e la ricerca da parte dei tecnici.
Attualmente l’intero archivio si trova custodito al piano terra della sede nella zona industriale di Olbia, distribuito in una lunga serie di armadi lungo il corridoio d’accesso. Al suo interno si conservano servizi del telegiornale, trasmissioni, reportage e documentari. Il fondo era già stato dichiarato di particolare interesse storico dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna.
Con questa acquisizione, il Comune di Olbia si impegna ora a restituire alla cittadinanza questo importante patrimonio, con progetti di digitalizzazione, accesso pubblico e valorizzazione culturale. Una risorsa unica che racconta quarant’anni di storia audiovisiva della città e dell’intera regione.