È tutto pronto per il Babel film festival che si svolgerà a Olbia sabato 13 novembre, dalle 19:00, al Politecnico Argonauti, in via Garibaldi 41. Si tratta del primo concorso di film corti internazionale destinato esclusivamente alle produzioni cinematografiche che raccontano le minoranze, in particolare quelle linguistiche.
L’evento è organizzato dall’associazione Argonauti, con la collaborazione della società Umanitaria Cineteca Sarda, ed è inserito fra le iniziative promosse con il bando cultura dal comune di Olbia, Assessorato alla Cultura.
Saranno 5 i corti che, recitati nelle diverse lingue minoritarie, verranno proiettati il prossimo sabato: Votzes de femnas di Greta LöschItalia, 2020, in occitano, Patriae – Viaggio nel patriarcato di Aquileia di Marco D’Agostini, Italia, 2021, in friulano, Maialetto della Nurra di Marco Antonio Pani Italia, 2015 in sardu, Lingua madre di Giuseppe O. Schimera Italia, 2020, in Griko, e La fiamma di Giacomo Talamini Italia, 2020 in cimbro; tutti i film sono sottotitolati in italiano.
Alla conclusione delle proiezioni verrano consegnate agli spettatori delle schede per votare i film e il giudizio del pubblico concorrerà ad assegnare poi i premi del festival.
“L’associazione Argonauti è lieta di ospitare questo importante evento giunto ormai alla settima edizione, – fanno sapere gli organizzatori – e che si inquadra nelle attività del sodalizio finalizzate tradizionalmente alla promozione del prodotto filmico.
Il progetto del Babel Film Festival muove dall’intenzione che non è solo quella di rendere conto di un cinema che negli anni ha sempre di più raccontato storie periferiche, in cui l’uso della lingua della periferia ha connotazioni narrative imprescindibili e determinanti per la riuscita artistica dell’opera.
Il progetto nasce anche dall’intenzione di restituire una comunanza di intenti tra le diverse aree linguistiche, di mostrarne la ricchezza e le potenzialità culturali e di contribuire alla testimonianza di una vivacità linguistica che arricchisce l’autore di cinema, influisce sulla sua creatività e ha conseguenze figurative centrali nella definizione della sua opera.
In questo senso – conclude la nota dell’associazione Argonauti – il Festival offre a tutti gli autori, sia di documentari sia di fiction, la possibilità di dare visibilità e forza espressiva alle lingue, per favorire un reale confronto e scambio culturale tra le popolazioni di tutto il mondo”.